Finale conquistata dall’Italvolley, setterosa d’argento, Bolt leggenda
Finale raggiunta per l’Italvolley e finale dal sapore un po’ amaro per il Setterosa della pallanuoto che si aggiudica l’argento contro una nazionale statunitense troppo superiore. Chiude invece al quinto posto la squadra di nuoto sincronizzato, l’oro va alla
Russia ma le nostre ragazze si sono comunque fatte apprezzare.
Partiamo dalla finale persa dal Setterosa. L’argento è un risultato straordinario, torniamo dopo 12 anni sul podio e non si può recriminare per una finale stradominata dagli Usa, troppo superiori in tutto. Bianconi e compagne non sono mai riuscite a impensierire una squadra che comunque vive per 12 mesi l’anno insieme proprio per raggiungere questo obiettivo. Il cammino olimpico delle nostre ragazze è stato straordinario e non va dimenticato. Una menzione a parte la merita la grandissima Tania Di Mario: chiude con un goal in quest’ultima finale di una straordinaria carriera, c’era ad Atene quando vinse l’oro e c’è stata nell’ultima battaglia. Ora desidera avere figli e magari insegnare alle più giovani. La capitana ci mancherà e le mandiamo un ideale grandissimo applauso e un grande in bocca al lupo per la sua nuova vita.
Una gara straordinaria, sempre contro gli Stati Uniti, è stata quella che ha permesso alla Nazionale di pallavolo di conquistare la finale per andare a giocarsi l’oro. Un’altalena incredibile di emozioni, l’Italia parte malissimo, va sotto anche di 7 punti, poi la spinta del Maracanazinho, con i brasiliani a fare un tifo indiavolato per l’Italia, Zaytsev e le schiacciate di Juantorena ci riportano in parità, gli Usa hanno ben 5 set point ma li annulliamo tutti e vinciamo il set. L’Italia sembra essersi sbloccata, gioca in scioltezza poi all’improvviso manca la lucidità. Un set nel quale eravamo in vantaggio viene conquistato dagli Usa, e psicologicamente succede qualcosa che ci blocca, il terzo set è uno stillicidio, subiamo un parziale di 12-0, il muro statunitense non ne fa passare una, Holt e Anderson sono micidiali e il set lo perdiamo 25-9. La finale sembra persa ma nel quarto set qualcosa cambia, si lotta punto su punto, andiamo sotto anche di tre ma poi va alla battuta Zaytsev e ne piazza cinque di fila, tre ace, e ritorniamo in parità. L’equilibrio psicologico cambia e le battute di Buti ci portano in finale contro il Brasile padrone di casa, domenica prossima alle 18.15. La ventiseiesima medaglia però è conquistata, speriamo sia la più preziosa.
Nella notte Bolt ha fatto Bolt, nel senso che ha vinto la sua terza medaglia in questa Olimpiade, la nona della sua carriera, tutte d’oro, eguagliando il record di Carl Lewis che però gareggiava anche nel salto in lungo. Occorre dire che non l’ha vinta da solo, la squadra è formata anche da Asafa Powel, Yohan Blake e Nickel Ashmeade. La finale è stata dominata dai giamaicani che erano già in testa prima dell’ultimo passaggio di testimone quando ha corso Bolt, che ha comunque aumentato il vantaggio. Terzo triplete in tre edizioni delle Olimpiadi, Bolt è probabilmente il miglior atleta della storia delle Olimpiadi e quella di ieri è stata quasi sicuramente la sua ultima gara. Perché così vuole lui. Il suo allenatore ha affermato che il fisico di Bolt potrebbe reggere benissimo anche a Tokio 2020. “Ecco fatto. Sono il più grande”. Il commento del campione al termine della finale: “Ora sono sollevato -ha dichiarato- finalmente è accaduto. Sonno felice, e orgoglioso di me stesso: è tutto vero. La pressione c’era, questo risultato per me è un traguardo importante”. Nella finale donne vincono gli Stati Uniti che si erano qualificate correndo da sole, dopo che nella batteria erano state eliminate, ma grazie a un’irregolarità delle brasiliane.
A proposito di grandi campioni ieri ha lasciato lo sport, senza gareggiare, anche la primatista mondiale russa di salto con l’asta Elena Isinbayeva. Non ha potuto gareggiare la sua ultima olimpiade per le sanzioni contro la Russia, anche se lei non è mai risultata positiva ad alcun test antidoping. Il suo addio è al veleno e c’è da capirlo, sarebbe stata la sua ultima olimpiade.
“Stasera ci sarà la finale senza di me. Non sono arrabbiata con le atlete, non è colpa loro, ma se vinci senza la Isinbayeva non è vero oro. Se stasera guarderò la finale? No, ci sono atleti russi in altri sport da supportare. Non andrò in un posto dove invece non c’è nessun mio connazionale in gara. Non sarà un vero oro“. Diventerà la rappresentante degli atleti presso il CIO.
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