Alla scoperta della scultura buddhista giapponese

Per chi volesse intraprendere un viaggio senza tempo tra i capolavori della scultura buddhista giapponese, questo è il momento propizio. Dal 29 luglio fino al 4 settembre sarà possibile accedere alle Scuderie del Quirinale, per osservare da vicino alcuni capolavori scultorei giapponesi. La mostra “Capolavori della scultura buddhista giapponese” si inserisce all’interno di una serie di iniziative ed eventi che promuovono, per il 2016, la cultura e le antiche tradizioni del Giappone.

Sono esposte 21 opere scultoree di particolare interesse culturale, perlopiù di natura lignea. La loro produzione inizia nel periodo Asuka (VII-VIII secolo), protraendosi fino al periodo Kamakura (1185-1333). Un percorso affascinante e senza tempo, delineato da un’imponente espressività che caratterizza le sculture in mostra. L’arte giapponese è un’arte dedita al culto, all’osservazione dei precetti religiosi. Un’arte che si nutre della spiritualità del buddhismo, che ricerca l’equilibrio, la perfezione, l’assenza di dolore. La scultura buddhista giapponese è il risultato di un percorso iniziato in Cina e passato attraverso la Corea, intorno al VII-VIII secolo.

Scultura buddhista giapponese

Ogni opera scultorea esposta esprime i vari stadi dell’emotività. Dal sorriso illuminato del Buddha alla meditazione ieratica dei monaci. Dal realismo descrittivo dei Dieci Grandi Discepoli all’atmosfera sognante in cui si erge il Bodhisattva sospeso su una nuvola. Dai Sovrani Celesti corazzati del periodo Heian (X secolo) ad uno dei sei Kannon di Kyoto, dotato di sei braccia dal potere taumaturgico.

Gli scultori artefici di queste opere lignee venivano chiamati busshi: spesso si trattava di monaci, alcuni dei quali, durante lo svolgimento dei lavori, recitavano dei mantra. L’atto creativo infatti aveva una valenza religiosa, poiché si ispirava ai principi del buddhismo. Questi capolavori scultorei, prima di essere esposti a Roma, si trovavano all’interno di templi di difficile fruibilità. Pertanto, partecipare a questa mostra è un’occasione davvero imperdibile per chi volesse approfondire la conoscenza della cultura giapponese. Come quando, nel 2006, sempre alle Scuderie del Quirinale, avemmo la fortuna di vedere dal vivo alcuni guerrieri dell’Esercito di Terracotta provenienti dalla Cina.

 

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