Cessione del quinto: tassi più convenienti e richieste in aumento

Secondo recenti stime diffuse dal sito di informazione cessionedelquintok.com i tassi di interesse applicati da banche e finanziarie per quel che riguarda le cessioni del quinto dello stipendio o della pensione, sono in sensibile calo. Questo ha spinto moltissimi consumatori a richiedere un finanziamento di questo tipo in occasione dei mesi estivi dove, tradizionalmente, le spese sono sempre tante.
Secondo le stime diffuse dal portale specializzato, infatti, il tasso medio di interesse si aggira intorno al 7% (per l’esattezza il taeg medio rilevato è del 6,85%) con un calo del 22% rispetto a 15 mesi fa. Insomma oggi chiedere un prestito è molto più vantaggioso, o se vogliamo meno costoso, rispetto ad un paio di anni fa. Ma come funziona la cessione del quinto e in cosa si differenzia da un normale prestito personale? Qui di seguito è possibile trovare alcune informazioni di base che permettono di fare chiarezza sull’argomento.

Cessione del quinto: normativa
La Cessione del Quinto di Stipendio è una tipologia di prestito personale disciplinata dalla norma dell’articolo 1260 del Codice Civile e, oltre al regolamento risalente al 1950, osserva le normative integrate con le leggi 311/2005 e 80/2005 che hanno aggiunto il diritto alla cessione del quinto per i dipendenti delle aziende private e per i pensionati. L’erogazione della cessione del quinto avviene mediante assegni circolari non trasferibili intestati al cliente, o in alternativa attraverso bonifico bancario su un conto corrente intestato al richiedente.

Cessione del quinto: rate costanti
Il tasso di interesse della cessione del quinto è fisso e la rata rimane costante per tutto il periodo di ammortamento. Nell’erogazione del prestito sono sempre comprese le garanzie assicurative di vita e impiego. Per quanto riguarda l’assicurazione di vita, la normativa prevede che, nel caso di morte prima dell’estinzione del prestito, la compagnia di assicurazione salda il debito senza avanzare diritto di rivalsa sui familiari. Invece, nel caso di cessazione improvvisa del lavoro, la compagnia di assicurazione salda la banca ma poi mantiene il diritto di rivalsa sul cliente debitore. Nel caso il debitore trovi un nuovo lavoro entro sei mesi, la banca si appoggia sulla nuova azienda senza intervento della compagnia di assicurazione.

Cessione del quinto: massimo richiedibile
A determinare l’erogazione del prestito è il coefficiente assicurativo, in altre parole il Tfr, un numero che la compagnia assicuratrice assegna ad ogni azienda privata e che garantisce il rischio impiego. Questo coefficiente determina l’affidabilità della pratica e l’importo massimo richiedibile. La normativa prevede che per i dipendenti di aziende private l’ammontare del finanziamento richiesto deve essere pari o inferiore all’ammontare della liquidazione lorda moltiplicata per questo numero assegnato. Invece, per le aziende private di maggiore importanza, il rapporto tra TFR e ammontare del prestito può arrivare fino a 6 volte il TFR accumulato. Questo problema non esiste per i dipendenti statali e di enti pubblici perché il coefficiente assicurativo non viene considerato e il limite massimo richiedibile viene determinato solo dalla rata calcolata sullo stipendio o pensione.