Invasione Pokèmon go anche nei musei italiani

“Mai sentito parlare del fenomeno Pokemon Go?” La domanda appare quasi banale dopo il successo planetario riscosso dal videogioco Niantic per cellulari e tablet, sia Android che IOS. I dati relativi all’affluenza degli utenti sull’applicazione, infatti, sono in continua ascesa grazie a migliaia di bambini e adolescenti rapiti sempre più da questa nuova realtà virtuale. I piccoli animaletti, per molti compagni di infanzia, per altri totalmente sconosciuti fino a pochi mesi fa, si stanno insidiando ovunque, animando ogni angolo, non solo della nostra immaginazione, ma anche della nostra realtà.

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Dopo l’invasione di Pokemon a Central Park, preso d’assalto per la caccia di Vaporeon (leggi qui), la serie animata si è insidiata anche al Metropolitan di New York, uno dei più importanti musei del mondo. L’apparizione tra sculture e quadri non corrisponde ad una casualità, ma piuttosto ad una tecnica che incentiva gli utenti giocatori a recarsi in luoghi storici e culturali per riscoprire il fascino dei tesori artistici custoditi nei musei. Gli ultimi avvistamenti, documentati con foto, sono stati fatti agli Uffizi di Firenze in cui sono stati immortalati Pokèmon disseminati tra capolavori artistici di Botticelli e Tiziano.
Ma la novità è offerta da Palazzo Madama, che invita i visatatori a recarsi in punti specifici dove sono presenti opere raffiguranti animali fantastici o reali, e tra la cattura di un Pokèmon e un altro, di condividere su instagram le opere attraverso l’hashtag #pokemongo, inserendo la localizzazione @palazzomadama. In tal modo, tutti coloro che seguiranno questo iter potranno ricevere in cassa un biglietto gratuito. Certo la speranza è che, una volta catturati i piccoli animaletti, la nostra attenzione si lasci naturalmente catturare dalla bellezza delle opere artistiche e culturali. Dunque, una pensata geniale che fin’ora ha registrato un feedback più che positivo di quello che è divenuto il trend dell’estate, e che si preannuncia essere sempre più dilagante viste le ultime invasioni dei piccoli animaletti tra i principali luoghi d’arte nazionali.

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