Gp di Germania, poker per Marquez
Il GP di Germania sul Sachsenring sorride a Marquez che lo conquista per la quarta volta in carriera, il pilota iberico allunga su Rossi e Lorenzo in classifica e da ora è il favorito numero uno per il titolo di campione del mondo.
Marquez, vista la sua tradizione sul Sachsenring, partiva coi favori del pronostico e non solo: anche nelle prove aveva mostrato una notevole superiorità sulla concorrenza in considerazione del fatto che si erano svolte in una grande varietà di situazioni ambientali. Freddo, caldo (tiepidino), asciutto, bagnato poco importa, Marquez aveva sempre fatto bene, tanto da conquistare la pole position. In gara però le cose si sono complicate subito: la race direction ha dichiarato la gara bagnata, dato che in partenza piovigginava e i piloti sono partiti con le rain. Subito la gara prende una strana piega: Marquez è in difficoltà e non riesce a fare la differenza, anzi. Dopo 5 giri Petrucci, Dovizioso e Rossi si piazzano nelle prime tre posizioni e a guidare il gruppo degli inseguitori ci pensa Miller, ormai da considerare uno dei più forti sul bagnato. Al decimo giro su 30 le difficoltà di Marquez sembrano essere cresciute essendo il più lento del gruppo di testa: anche Barbera lo sorpassa e Pedrosa si avvicina inesorabilmente. A questo punto il motomondiale sembra riaperto con Rossi in lotta per fare punti pesanti, Lorenzo in serissime difficoltà che naviga intorno alla 14a posizione e Marquez che lotta per rimanere a galla. Nel giro successivo, con la pista che è in via di definitivo asciugamento, iniziano i colpi di scena: cade Petrucci che guidava la gara e dopo pochi secondi Marquez fa un dritto in curva, rimane in piedi ma quando rientra in pista è in nona posizione. Sembra una giornata di gloria per Rossi che potrebbe recuperare gran parte dello svantaggio in classifica. Dovizioso prende un po’ di margine su Rossi e si mette in testa alla gara mentre Rossi si ritrova a combattere con Barbera per la seconda piazza. A tallonare questi due ci sono Miller e Crutchlow in quarta e quinta posizione, mantre Pedrosa è staccato in sesta e Marquez in ottava. A 13 giri dalla fine c’è la svolta della gara: con la pista quasi asciutta i team richiamano ai box sia Rossi che Marquez. Il pilota spagnolo che stava soffrendo tantissimo entra a volo mentre il Dottore, così come poi farà Dovizioso, tergiversa dato che la gara sta andando bene e crede di poterla portare avanti ancora così.
La scelta però si rivelerà fatale quanto irrimediabile e il GP di Germania prende un’altra piega. Marquez inizia a ridurre il gap in modo crescente per cui, quando il gruppo di testa composto da Dovizioso, Rossi, Barberà e Crutchlow entra ai box, ormai a sette giri dalla fine, sembra che i giochi siano fatti. Marquez che, dopo essere rientrato dai box, era ultimo, ora si ritrova in seconda piazza alle spalle di Miller, che è l’unico ad avere ancora gomme rain e i 18 secondi di vantaggio dell’australiano sembrano poca cosa. Infatti Marquez lo sorpassa dopo nemmeno due giri e da quel momento non ce n’è più per nessuno. Al rientro dai box poi Rossi ha problemi con la moto, non riesce a fare la gara desiderata e rimane ultimo del gruppetto con cui era entrato ai box e si fa scavalcare anche da Iannone e Pedrosa. Così Marquez vince il GP di Germania portandosi sul podio Crutchlow e Dovizioso. In quarta piazza Redding seguito da Iannone, poi Pedrosa, Miller e Rossi in ottava. Certo la scelta di entrare tardi nei box ha compromesso la gara di Rossi e Dovizioso che avrebbero potuto combattere tranquillamente per la vittoria: ma, mentre Dovizioso dopo il cambio moto è stato velocissimo per cui i rimpianti sono molti, nel caso di Rossi c’è stato anche il problema con la seconda moto che non ha funzionato a dovere.
La classifica del Motomondiale vede Marquez in testa con 170 punti seguito da Lorenzo a quota 122 e Rossi a 111. Ora lo spagnolo è in fuga e sarà davvero difficile porre rimedio alla situazione attuale. Ora dopo il GP di Germania il circuito va in vacanza e si riprenderà il 14 agosto col GP di Austria.