Refuge Lgbt, nasce il primo centro di accoglienza per le vittime omosessuali

Uno scrittore una volta affermò che la casa non è dove si vive, ma dove ci si comprende. E il Refuge Lgbt è la prima casa di accoglienza per i ragazzi omosessuali vittime di violenza, una struttura che Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, inaugura con orgoglio.

Il progetto Refuge Lgbt, sostenuto dalla regione Lazio, dai fondi dell’8 x 1000 della Chiesa Valdese e della Città Metropolitana di Roma, e nato su iniziativa della Croce Rossa di Roma e di Gay Center, è la prima struttura in Italia che offre un servizio del genere a tutte le persone che vengono maltrattate a causa della loro identità del genere.

Il modello italiano è ispirato a Le Refùge francese che dà per un anno ospitalità e sostegno anche da un punto di vista psicologico ai ragazzi gay rifiutati dalle loro famiglie: questo rifiuto comporta nei soggetti un abbassamento della loro autostima spingendoli a sentirsi anormali, cosa che comporta atteggiamenti anche autolesionisti.

Dopo aver inaugurato il Refuge Lgbt e visitato le stanze verdi e blu della struttura (di cui l’indirizzo resterà segreto per ragioni di sicurezza), Nicola Zingaretti ha dichiarato che è stata la testardaggine a favorire la realizzazione di “questa casa protetta per i giovani Lgbt ed è la dimostrazione che le cose possono cambiare. Sarebbe stato indecente non prendere coscienza dell’assenza di questo servizio. Abbiamo colmato un vuoto. Sono contento che questo luogo non è una parentesi nel nulla. Come era una barbaria lasciare le donne sole davanti ai casi di violenza. Sono orgoglioso di annunciare qui che come Regione Lazio abbiano aumentato le risorse per contrastare la violenza sulle donne. Prima investivamo 250mila euro all’anno per sostenere l’attività di contrasto alla violenza sulle donne. Ora mettiamo a disposizione 4 milioni di euro, (i bandi si faranno a settembre) con i quali realizzeremo una serie di strutture e case protette”.

I primi ospiti, di età compresa dai 18 ai 26 anni, del Refuge Lgbt arriveranno nella struttura nel mese di settembre. La durata della permanenza è variabile: di pochi giorni se sarà possibile reinserire i ragazzi fra le loro mura domestiche; mentre, se saranno necessari sei mesi o un anno, la casa troverà loro un lavoro tale da garantire un reddito.
Psicologi, operatori volontari e la Gay help line disponibile 24 ore su 24, consentiranno un ottimo servizio. La regione Lazio mette a disposizione 4 milioni per realizzare una serie di strutture sul territorio, ha dichiarato Daria Russo, coordinatrice della casa per la Croce.

E’ doveroso ricordare che almeno dal luglio 1963, quando furono rinviate trentadue persone a giudizio e il giudice definì l’omosessualità come “turpe e anormale”, la comunità lgbt è vittima di violenze fisiche e psicologiche inenarrabili.

Uno scrittore una volta affermò che la casa non è dove si vive, ma dove ci si comprende. E il Refuge Lgbt è la prima casa di accoglienza per i ragazzi omosessuali vittime di violenza, una struttura che Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, inaugura con orgoglio

 

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