L’Italia apre le porte ad un ex detenuto di Guantanamo
L’Italia apre le porte al cittadino yemenita, ex detenuto della base di Guantanamo, dopo aver acconsentito alla richiesta degli Stati Uniti, accettando l’istanza di Fayiz Ahmad Yahia Suleiman. La decisione del governo italiano è in linea con la dichiarazione congiunta Ue-Usa del 15 Giugno 2009 a sostegno della chiusura del campo di detenzione insieme quella della Commissione Ue dell’ Aprile 2013. La notizia è resa nota dalla Farnesina fornendo la spiegazione che “l’Italia accoglie un detenuto della base di Guantanamo per motivi umanitari”.
Il cittadino trasferito in Italia, ha 41 anni, ed è nato in Arabia Saudita. Detenuto da più di 14 anni, il suo trasferimento era già stato autorizzato dal 2010. Suleiman fa parte di quei 28 prigionieri, detenuti ancora a Guantanamo, ritenuti dalle autorità Usa trasferibili in un altro Paese che però non può essere quello di origine perché se così fosse tornerebbero in galera.
Attualmente, il resoconto dei detenuti a Guantanamo, con l’attuale trasferimento del cittadino yemenita in Italia, è di 78 prigionieri. Washington si dichiara essere “grata al governo italiano per il suo gesto umanitario per la volontà di sostenere gli attuali sforzi americani di chiudere la prigione.” Tuttavia gli Usa si sono coordinati con il governo italiano per garantire che questo trasferimento avvenga rispettando le adeguate misure di sicurezza e il necessario trattamento umano. Il progetto, di trovare una soluzione ai detenuti di Guantanamo è in cantiere già da tempo, precisamente dal 20 Gennaio 2009, giorno dell’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, in cui promise di chiudere Guantanamo ma purtroppo non riuscirà a vedere realizzato questo progetto entro la fine del 2017 -ultimo anno del suo mandato- e questo è dovuto soprattutto dalla maggioranza in Senato che ha sempre depistato i progetti del presidente Obama di trasferire negli Usa i detenuti.
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