AltaRoma 2016, #day3: una passerella dalla filosofia all’amore [FOTO]

La passerella come luogo di celebrazione del pensiero, indagato nelle sue manifestazioni più sublimi: l’arte, il sogno, la filosofia, l’amore. All’Ex Dogana di San Lorenzo la terza giornata di sfilate di AltaRoma 2016, la kermesse d’alta moda romana sparsa per la città dall’8 all’ 11 luglio, scivola via in un viaggio lungo 4 sfilate nel fascino delle umane facoltà.

La passerella in divenire di Sara Lanzi ad AltaRoma 2016

Nasce a La Spezia conservatrice dei beni culturali, diviene stilista a Perugia, e, senza separare le proprie anime, racconta indosso alle proprie modelle lo stato dell’arte: è la giovane designer Sara Lanzi, prima protagonista della giornata di domenica, i cui abiti della collezione Talking to Sarita | SS 2017 si presentano al pubblico come emblema dell’ “abbozzo” artistico, di quanto, cioè, l’intenzione sia pezzo finito e quante, invece, siano le possibilità di un prosieguo. Una passerella in divenire, in cui il ruolo da protagonista spetta all’alternarsi tra bianco e nero, proprio come in un bozzetto di pittore, con qualche incursione dell’ecrù e blu, su silhouette morbide, abiti a balze, gonne lunghe a pieghe larghe, sottogonne di pizzo.

Dall’arte al sogno, il viaggio di Nativa | SS 2017 del marchio Greta Boldini (disegnata dallo stilista Alexander Flagella) indaga invece il ragionamento che rincorre lo studio dei nativi americani, non soltanto riguardo i loro simboli onirici e determinanti di una fascinosa cultura popolare, ma anche circa la capacità intrinseca di studiare le origini fin nel profondo di ogni se. Non si può quindi che cominciare dal concetto di sottoveste, punto di partenza per una passerella iper femminile, iper sofisticata, nei plissè che prendono la mano a tessuti quali jaquard di cotone, pizzi macramé , satìn, georgette e nelle organze di seta che lasciano il passo a cotoni di panama tulle di cotone e cady di viscosa.

Alle 11 del mattino, in Ex Dogana a San Lorenzo, scomodano anche Anassagora di Clazomene Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois, fondatori veneziani del marchio Arnoldo Battois, ed in particolare la sua massima “In principio era il caos, poi arrivò lo spirito che separò e mise in ordine”, manifesto per la Collezione Contrapposizioni SS| 2017. La visione dinamica del filosofo presocratico trova concretizzazione nell’unione tra contrasti e spunti diversi, di linee e volumi opposti, di abbinamenti di tessuti pesanti e leggeri, di assenza di stagionalità, di colori opposti e interventi di eco-pelle. Iconiche peonie richiamano l’Oriente e la cultura giapponesi sovrapponendosi a grafiche geometrie sporty-chic, enfatizzate da luminescenti textures, quali lurex argento, raso satiné nero uniti a broccati e agli altri materiali come organza triple, file-coupé, jacquard di seta, raso satiné, chiffon. Un’ontologia dell’essere che celebra dinamismo, all’insegna di demicouture e contemporaneità.

L’amore, visto da Quattromani

È dulcis in fundo che arriva l’amore, alle 17. E precisamente quello tra i due protagonisti della passerella della Quattromani | SS 2017 (va segnalato che a loro – i designer Massimo Noli e Nicola Frau – e a Boldini spettano i più copiosi applausi della giornata dal pubblico in front row): l’omaggio alla terra sarda, alla leggendaria sa bia de sa palla (la Via della Paglia) in cui si immagina crescere la passione tra due amanti impossibili, è nei capelli tinti di biondo delle modelle, nel rosso dei papaveri, nelle sfumature di blu dei panorami notturni, nei colori che dipingono long dress e cocktail dress, top in maglia e lurex, jumpsuite e pencil skirt. Un vero e proprio inno al panteismo naturalistico in forma d’abito.

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