Dacca: in Italia le salme delle vittime

Atterrato ieri a Ciampino il boeing 767 dell’Aeronautica Militare con a bordo le salme della vittime italiane nella strage di Dacca. La scena straziante delle famiglie che accolgono i loro cari costretti a piangerli sul tricolore italiano che fa da coperta ad una mancanza incolmabile, così è il saluto a Nadia Benedetti, Claudio Cappelli, Claudia Maria D’Antona, Vincenzo D’Allestro, Simona Monti Adele Puglisi, Claudia Maria Rivoli, Cristian Rossi e Marco Tondat.

Sul volo c’è anche Gianni Boschetti, marito della vittima Claudia Maria D’Antona e sopravvissuto nell’attentato all’Holey Artisan Bakery di Dacca, non riesce a darsi pace per aver lasciato la moglie da sola nelle braccia dell’isis : “La verità è che mi sento in colpa, perché Claudia non c’è più e io invece adesso sono qui. L’ho lasciata nel ristorante da sola”. Si è alzato per rispondere ad una telefonata, poi è iniziata la sparatoria, credeva si trattasse di una rapina, così è rimasto nascosto dietro un cespuglio. “Quando è finito tutto – racconta Boschetti – ho fatto il giro degli ospedali sperando di ritrovare Claudia viva. Ma non c’era da nessuna parte. Non si trovava. Finché ci hanno chiamato dall’obitorio dell’ospedale militare. È lì che l’ho rivista per il riconoscimento. E ora mi sento in colpa».

Salvi anche il gelataio Jacopo Bioni riuscito a fuggire sul tetto del ristorante e Gennaro Cotugno dato erroneamente presente alla cena e del quale si erano perse a lungo le tracce ” anch’io avrei dovuto essere nel ristorante dov’è avvenuta la mattanza: l’Holey è frequentato molto dagli italiani, ma stavo poco bene”.

Presenti all’ aeroporto di Ciampino anche il Presidente della Repubblica Mattarella e il Ministro degli esteri Gentiloni che dichiarano il loro impegno doveroso nel voler assicurare i benefici previsti dalla legge per le vittime del terrorismo anche agli italiani caduti all’estero.

La polizia benagalese sulle tracce degli attentatori, secondo quanto reso noto dal quotidiano locale Daily Star, ha proceduto intanto all’arresto dei familiari dei carnefici, i militari di Dacca avrebbero arrestato il padre e il fratello di Shafiqul Islam Uzzal, uno dei responsabili della strage, prelevati dalla loro casa nel villaggio di Kayagari,  Uzzal, agricoltore di 55 anni, e  Asadul Islam, 32 anni, lavoratore nell’industria tessile.

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