Glauco 3, la tratta degli esseri umani
Questa mattina la Polizia di Stato ha tratto in arresto 38 persone su tutto il territorio nazionale nell’ambito dell’operazione Glauco 3, su mandato della Dda di Palermo. L’indagine riguardante il traffico internazionale di migranti, ha rivelato un’organizzazione transnazionale che lucrava sugli esseri umani in arrivo in Italia. A Roma è stata trovata la centrale finanziaria del network criminale, in una profumeria, dove sono stati ritrovati 526mila euro e 25mila dollari in contanti, oltre ad un libro mastro dove il consorzio criminale annotava i nomi dei migranti e le loro utenze. I criminali, oltre a gestire il viaggio e l’arrivo in Italia, organizzavano matrimoni di comodo, sotto pagamento, per regolarizzare la condizione dei migranti e spacciavano catha (qat), dogra tipica dell’Africa orientale. Questo rivela, si legge nel comunicato della Polizia, una “multisettorialità nelle attività illegali, mai registrata prima in analoghi ambiti criminali.”
Nell’ambito dell’operazione Glauco 3 sono però emersi altri particolari agghiaccianti. Secondo il pentito che ha guidato gli inquirenti nell’indagine, chi non aveva i soldi necessari per pagare la traversata del Mediterraneo verso l’Italia, ‘veniva ucciso, gli venivano prelevati gli organi che poi venivano venduti ad alcuni mercanti egiziani di organi.’ A confessare questa verità disumana è Nuredin Wehabrebi Atta, trafficante eritreo di 32 anni arrestato nel 2015. Subito dopo l’arresto, durante l’operazione precedente a Glauco 3, decise di pentirsi e rivelare i segreti della tratta di esseri umani che vede nell’Italia una delle più importanti teste di ponte.
Gli arresti sono stati eseguite in diverse province italiane, tra cui Roma, Viterbo, Agrigento, Catania, Trapani, Milano, Lecco, Macerata e Genova. Ma è dalla Procura di Palermo che sono partiti i mandati di arresto, firmati dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Annamaria Picozzi, che stanno dirigendo l’operazione Glauco 3.
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