Direzione del Pd, se vince il no al referendum, presa d’atto del governo

direzione del pdClima teso durante la direzione del Pd che ha avuto luogo ieri, 4 luglio, presso il Life Hotel a Roma. Il premier Renzi ha affermato che la vittoria del no al referendum comporterebbe una “presa d’atto” da parte del Presidente del Consiglio e del Parlamento. Un banco di prova importante quello del referendum di ottobre, che il premier ha definito cruciale “per la credibilità del futuro della classe politica italiana”. Nel corso della direzione del Pd, Renzi ha ripetutamente sottolineato l’importanza dell’appuntamento referendario per il Paese, affermando che con la vittoria del sì, “si aprirebbe la più bella pagina di autoriforma di una classe politica in occidente”. La direzione del Pd si è conclusa con il respingimento dell’ordine del giorno presentato da Speranza sula richiesta di dare “piena cittadinanza alle ragioni del no al referendum”.

Molti altri i temi affrontati nel corso dell’appuntamento, dal terrorismo a Brexit, che secondo Renzi può costituire un’opportunità per “scrivere una pagina nuova per l’Ue”, l’appuntamento del G7 a Taormina nel 2017, i dissapori interni al partito, su cui ha dichiarato “ho sempre detestato gli attacchi che sono stati fatti a chi guidava senza avere una strategia alternativa, se c’è una strategia alternativa e ha i numeri, ben venga, questo partito è di tutti”. Ancora banche e ultimi risultati elettorali.

Proprio tra le polemiche riguardo all’ultima sconfitta elettorale, alle critiche degli esponenti della minoranza del Pd che hanno accusato Matteo Renzi di essere “l’avversario – non soltanto della destra – ma anche di un pezzo della sinistra”, ha risposto “se volete che io lasci, non avete che da chiedere un congresso e possibilmente vincerlo, in bocca al lupo”.

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