Presentata la nuova stagione del Teatro Argentina: “Umanità in movimento”
Umanità in movimento è il fil rouge che cuce la stagione 2016-2017 dei Teatri Argentina e India, presentata in una vivace platea gremita di giornalisti, artisti e tecnici. In seguito ad un bilancio più che positivo del primo anno da Teatro Nazionale (uno dei 7 in tutta Italia) in termini di abbonamenti, incassi, rappresentazioni, produzioni e attività varie, la vocazione del Teatro di Roma è quanto mai quella di coinvolgere l’intera città grazie ad un’offerta trasversale. E il senso di appartenenza cittadina dell’Argentina e dell’India ha fatto sì che ieri mattina, alla presentazione della prossima stagione, siano accorsi moltissimi romani desiderosi di essere parte dello spirito di questo teatro. All’incontro ha partecipato anche il neo-sindaco Virginia Raggi che ha dichiarato il suo impegno affinché i teatri, «questi nostri battiti di vita», continuino a vivere, avvicinando i giovani ad «un modo di percepire la città che è un miracolo».
La sensibilità e l’attenzione alle questioni più urgenti nella realtà quotidiana restano al centro del la stagione 2016-2017. Umanità in movimento non vuole essere solamente una guida estetica, ma «dichiara in modo cristallino il legame ancora più serrato che il Teatro di Roma, attraverso i palcoscenici dell’Argentina e dell’India, vuole avere con la scena del presente, non chiudendo il sipario sulla feroce realtà che stiamo vivendo», dice il direttore Antonio Calbi. Il titolo della nuova stagione aspira perciò a mettere tutti di fronte all’evidente urgenza umanitaria mondiale che passa pure per le nostre coste, offrendo spunti di riflessione ad un pubblico attento e sensibile. Anche quest’anno l’offerta suggerisce, tra i 57 titoli totali, alcuni percorsi artistici (13) che permettono di rintracciare, nel “luogo plurale” che vuole essere il teatro di Roma, il proprio “programma”. Il direttore ribadisce infatti la funzione attiva e critica del pubblico nel “Teatro dei romani” che decide di seguire una suggestione o un tema particolarmente interessante ai propri occhi.
“Miti nel presente” è il percorso che ci riporta indietro sino alle radici della nostra cultura, nel Mediterraneo che ci ha educati alla bellezza e al confronto con altri popoli; nel mare nostrum che più di ogni altro luogo ha assistito ad un’umanità in movimento. Si tratta di «miti lontani approfonditi o rivisitati con occhi di oggi»: Storie dall’Odissea (format già consolidato) con Giovanna Bozzolo ed Eva Cantarella (15 novembre); Odissea A/R (31 gennaio) diretto e adattato da Emma Dante e interpretato dagli allievi della Scuola dei mestieri e dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo. Infine Il viaggio di Enea di Oliver Kemeid e diretto da Emanuela Giordano (26 aprile). Tutte opere che si interrogano, attraverso il tema del viaggio e l’umanizzazione degli eroi, sul significato del nostro presente.
“Variazioni sull’umano” è un altro delle possibili linee guida della stagione 2016-2017. La Accidentes Glorious di Giulio Stasi (2 settembre), Crave per la regia di Pierpaolo Sepe (4 ottobre), Amore diretto e con Francesco Sframeli (11 ottobre), Aminta di Luca Brinchi e Daniele Spanò (12 gennaio), Strategie fatali di Lino Musella e Paolo Mazzarelli 25 gennaio), Masculu e fiammina di e con Saverio La Ruina (31 gennaio), Faust per la regia di Anna Peschke 7 marzo), dEversivo, scritto, diretto e interpretato da Eleonora Danco (10 marzo), Un quaderno per l’inverno di Massimiliano Civica (19 aprile) e Human (9 maggio). Quest’ultimo, di e con Marco Baliani e Lella Costa, riflette sull’Europa degli ultimi anni intesa come sistema di valori e idee e di frontiere con lo scopo di commuovere e, se necessario, far indignare gli spettatori. Ma tutti questi lavori hanno al centro la consapevolezza di un’essenza umana quanto mai fragile e mutabile, ma per questo infinitamente affascinante. “Variazioni sull’umano” si lega allora fortemente all’immagine scelta come simbolo della prossima stagione. La fotografia di Ran Reuveni che ritrae un uomo-donna del Rajasthan che «è teatro e meraviglia fusi insieme, che è meraviglia e mistero» specifica Calbi.
Il Teatro di Roma suggerisce poi “Il teatro per la legalità” con Il testimone (3 novembre), tratto da una storia vera firmata Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio e con il ritorno di Dieci storie proprio così (27 marzo), testo di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano che ne firma anche la regia; affreschi corali che vogliono lanciare una sfida alla criminalità organizzata risvegliando la capacità nei cittadini di reagire e capire. E ancora “Mondi in scena” mette sotto i riflettori esperienze artistiche con provenienze culturali molto distanti. Esso comprende titoli tra Faust (7 marzo) di Li Meini messo in scena da Anna Peschke, Tsuchigumo della Compagnia Sakurama-Kai (14 settembre), Madame Pink (14 marzo), Asiatica (18 settembre), Romaeuropa festival (21 settembre) e altri ancora.
Ma i percorsi possibili non sono finiti. “Roma per Pasolini” rende omaggio al grande intellettuale creatore di “paesaggi umani” con la messa in scena di Ragazzi di vita per la regia di Massimo Popolizio (progetto concordato già nel 2014 e in scena dal 26 ottobre), L’indecenza e la forma diretto da Marco Carniti 13 febbraio), Orgia di Licia Lanera (12 gennaio), Sono Pasolini con la voce di Enrico Frattaroli e il Coro Favorito della scuola di Testaccio (25 ottobre), Ma di Antonio Latella (21 marzo).
“Classici? Mai così moderni” riconduce a quel filone che non deve mancare mai e numerosi spazi della stagione 2016-2017 sono dedicati a Shakespeare: Macbeth di Franco Branciaroli 10 gennaio), Misuraxmisura di Graziano Piazza 2 dicembre), No Hamlet please ideato da Riccardo Vannuccini (7 dicembre). E ancora Morte di Danton con Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon (16 maggio) che pone al centro del lavoro i conflitti tra uomini e donne, denaro, amicizia e sentimenti di classe.
La categoria “Ritratto d’artista” conduce alle rappresentazioni Minetti. Ritratto di un artista da vecchio (24 gennaio), Rivelazione (14 febbraio), La divina Sarah 21 febbraio), Mura 8 marzo), Frosini/Timpano (28 febbraio), Lucia Calamaro (3 maggio). “Affari di famiglia” ci conduce nelle dinamiche familiari tra il classico Natale in casa Cupiello (Antonio Latella) dal 20 dicembre, Non ti pago (l’ultimo successo di Luca De Filippo dal 21 febbraio) e Una casa di bambola di Ibsen con protagonista Filippo Timi (7 febbraio) e Lehman Trilogy l’ultimo spettacolo di Luca Ronconi con un cast d’eccezione (25 novembre). Tra le “Ultime notizie” il Teatro India include due nuovi testi di Roberto Scarpetti: 28 battiti, ispirato all’atleta Alex Schwazer (9 novembre) e Prima della bomba diretto da César Brie (8 settembre). Ma l’Argentina per la stagione 2016-2017 non dimentica neanche i più piccoli. Un’intera programmazione, attraverso un adattamento della Divina Commedia (26 novembre), Il tenace soldatino di piombo (22 aprile), Astronave51 (8 aprile) e H+G (21 gennaio), è raccolta sotto l’etichetta “Il teatro fa grandi”. Ma non bisogna dimenticare anche i “Il teatro che suona”, “Teatri di comunità”, “Teatro del giubileo” e i numerosi laboratori avviati dal Teatro di Roma tra l’Argentina e l’India.
Tutti questi percorsi intrecciano arte e attualità, esperienze che portano il teatro verso le rotte di un’umanità in movimento nei destini collettivi e nelle storie individuali. L’auspicio del direttore Antonio Calbi e del presidente Marino Sinibaldi è quello che, attraverso un’offerta totale di 57 titoli, lungo una stagione 2016-2017 di 10 mesi di costante attività offerta a tutte le generazioni e con più incontri quotidiani, «l’uomo di oggi voglia ambire a una trasformazione, voglia intraprendere un “movimento” di ricostruzione di quei valori di rispetto, solidarietà, tolleranza, accoglimento, dialogo, amicizia, senso civico, partecipazione alla vita comune e impegno. Una speranza cui non possiamo non anelare, poiché il limite è stato oltrepassato e bisogna ricostruire, presto, ora, nuove prospettive».
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