Migranti, continuano gli sbarchi sulle coste del Mediterraneo
Sono stati salvati 1288 migranti, in 6 operazioni di salvataggio gestite dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma. Ancora una volta, con questi sbarchi, sullo scorcio del Canale di Sicilia, si stava per sfiorare la tragedia. Un’ecatombe, quella degli sbarchi dei migranti nei nostri mari, che sembra non aver fine, mentre il mondo resta a guardare. I soccorsi nel Canale di Sicilia sono stati molto difficili da coordinare, a causa delle pessime condizioni meteorologiche e del mare in tempesta.
Cinque le operazioni di salvataggio alle quali la Guardia Costiera e la Marina Militare Italiana hanno dovuto provvedere. Sono prontamente intervenute sul posto 4 motovedette della Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, 3 imbarcazioni mercantili, e la Marina Militare. La sesta e ultima operazione di salvataggio invece si è svolta sulla costa di Otranto, a sud, dove la Guardia Costiera ha salvato una cinquantina di migranti. Il 18 aprile del 2015, un peschereccio con centinaia di migranti a bordo, sempre nel Canale di Sicilia, naufragò inabissandosi. In questi giorni è stato rinvenuto il relitto dell’imbarcazione, a oltre 350 metri di profondità. Si stima ci fossero oltre 700 persone a bordo del peschereccio.
Non solo migranti, ma persone prima di tutto. Sembra un’ovvietà, ma non lo è. Fuggivano dai loro paesi per cercare la libertà, rincorrevano il diritto ad un futuro migliore per le loro famiglie, per i loro bambini. Volevano imparare da noi che cos’è la democrazia e capire perché ne siamo così tanto fieri. Il mare li ha inghiottiti, complice la notte, se ne sono andati insieme alle loro paure, al dolore e ai loro sogni. La speranza di toccare terra, di scendere sulle coste italiane, si è spenta in quel triste 18 aprile dello scorso anno. Una tragedia senza fine, che spesso scivola via senza far rumore, perché i migranti non hanno né nome né volto.
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