Perché in Spagna hanno vinto (di nuovo) i popolari?
Lo scenario post-elettorale in Spagna dopo il voto del 26 giungno non è mutato di molto rispetto a quello precedente, dopo le elezioni di sei mesi fa. La vittoria elettorale del PP (Partito Popolare) ha consacrato ii socialisti del PSOE come secondo partito ed ha segnato l’amara sconfitta di Unidos Podemos. Nonostante gli scandali che nei mesi trascorsi avevano svelato casi di corruzione di alcuni esponenti del PP di Mariano Rajoy e i sondaggi, che vedevano già Pablo Iglesias, leader di Podemos, con un piede nel Palazzo della Moncloa, sede del governo a Madrid, il PP è riuscito a conquistare 14 deputati in più rispetto allo scorso appuntamento elettorale, mentre Podemos ha perso più di 1.100.000 elettori.
Quali sono le cause di questo scenario inaspettato?
In molti attribuiscono la vittoria elettorale del PP a un’errata conduzione della campagna elettorale da parte del leader di Podemos, che ha preferito ai comizi pubblici apparizioni televisive ed ha modellato il suo programma elettorale sulla falsariga di un impersonale catalogo dell’Ikea, in cui i principali esponenti del movimento appaiono nelle diverse stanze della casa, intenti nelle varie azioni quotidiane. Il patto con Izquierda Unida, partito di estrema sinistra, non è poi forse stato digerito dai simpatizzanti di Podemos, che sin dal 2014 avevano apprezzato il suo distacco dagli altri movimenti politici. Le continue liti e i dissapori tra i tre partiti alternativi al PP, cioè PSOE, Podemos e Ciudadanos e l’impossibilità di raggiungere un accordo comune per il governo del Paese, hanno finito per dare più ossigeno a Mariano Rajoy e a convincere gli elettori che l’unica scelta possibile fosse il PP. Chiaramente anche Brexit ha avuto un ruolo determinante per la vittoria elettorale del PP. Podemos rappresenta, infatti, l’unico dei quattro partiti principali ad aver promosso il referendum come strumento fondamentale per la risoluzione dei problemi nel Paese, soprattutto in Catalogna. Ragion per cui, alla luce dell’incertezza scaturita dal voto favorevole all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, gli elettori spagnoli hanno scelto di premiare il PP, e sebbene in misura minore il PSOE, in quanto garanti di una maggiore sicurezza istituzionale. La vittoria di Rajoy è stata infatti accolta con grande eccitazione dai principali leader europei.
Come andrà a finire?
Le negoziazioni per la formazione di un governo in Spagna non hanno ancora avuto inizio, ma secondo il quotidiano spagnolo El-País, molteplici sarebbero le possibilità. Rajoy potrebbe formare un governo di coalizione con i socialisti del PSOE, sebbene le dichiarazioni di Sánchez, leader dell’omonimo partito, non sembrino lasciar spazio a questa opzione. O ancora, il PSOE potrebbe permettere la formazione dell’esecutivo del PP astenendosi nella seconda votazione, dopo essersi opposto ad una prima investitura. Ulteriore ipotesi, che trova riscontro nelle dichiarazioni di alcuni collaboratori di Rajoy, è quella che vedrebbe il leader del PP disposto ad accettare un ipotetico incarico da Felipe IV, per cercare di conseguire la formazione di un nuovo governo, uscendo così dall’immobilismo che ha bloccato la nazione spagnola per mesi. Nelle prossime settimane vedremo cosa succederà.
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