Delitto di Garlasco, condanna definitiva, 16 anni per Stasi
Era il 13 agosto del 2007 quando la giovane ventiseienne Chiara Poggi veniva assassinata nella sua villetta di famiglia, a Garlasco e il fidanzato Alberto Stasi chiamò il 118 per denunciarne la sua morte.
La Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi, non ci sono dubbi, è stato Alberto a uccidere la fidanzata. Si è conclusa una vicenda giudiziaria che dura da 8 anni e 4 mesi, con una sentenza che conferma in via definitiva la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, fidanzato della vittima.
Nella tarda mattinata di Sabato, il giovane, accompagnato dalla mamma Elisabetta si è costituito e si trova ora nel carcere di Bollate.
La quinta sezione penale, avrebbe respinto sia il ricorso presentato dai legali di Stasi, sia quello della procura generale di Milano che chiedeva per il giovane la condanna a 30 anni di reclusione, contestando l’aggravante della “crudeltà” dell’omicidio. Con questa decisione la Suprema Corte ha convalidato quanto era stato stabilito dalla Corte d’Assise d’Appello, che nel dicembre del 2014 aveva condannato Stasi a 16 anni di reclusione.
Il giovane che durante le indagini preliminari e le varie fasi di giudizio non è mai stato posto in custodia cautelare, dovrà ora scontare l’intera pena.
Ora finalmente Rita Poggi la mamma della “dolce, gentile e senza nemici” Chiara, figlia educata, gentile e devota può provare, o almeno cercare un po’ di serenità.
Dopo l’arresto del giovane bocconiano, ha commentato “sono emozionata, giustizia è stata fatta. Forse questo sarà un Natale diverso, ma non si può gioire di una sentenza, per me Alberto era quasi come un figlio”. Quello di Garlasco è stato un delitto che ha distrutto due famiglie, il dramma di due mamme.
Finalmente i giudici hanno posto fine a una vicenda che sembrava infinita.
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