Infiamma l’accusa sul caso Ricchiuti, il Pd respinge
A destare scalpore nella politica, invasa nelle ultime due settimane dalle elezioni amministrative, è l’accusa sul “caso Ricchiuti”, targata Pd. Dopo lo scandalo di Mafia Capitale, che ha visto indagati numerosi democratici, entra in scena il sospetto sulla richiesta, da parte della senatrice Pd Lucrezia Ricchiuti, di una sanatoria per una presunta mansarda non a norma. La domanda, fatta al Comune di Desio (in provincia di Monza), sarebbe stata alquanto insolita, soprattutto perché posta nel penultimo giorno di amministrazione della giunta, guidata dal Sindaco uscente Roberto Corti (Pd).
Il caso è stato scoperto e denunciato da Claudio Fiore – che nel 2010 si era candidato sindaco con la lista civica “Lega Padana Lombardia Autonoma”- e poi arrivato in mano all’onorevole Paolo Grimoldi della Lega Nord che ha affermato: «Ecco le vergogne della casta, quella vera. La senatrice del PD, Lucrezia Ricchiuti, ha chiesto, pochi giorni prima del voto, al comune di Desio una sanatoria per la sua mansarda non a norma, richiesta fatta alla giunta locale del Pd, e ha ottenuto questa sanatoria giovedì 16 Giugno. Per la serie predicare bene e razzolare malissimo» e poi conclude «Ovviamente abbiamo tutti i documenti che provano quanto stiamo affermando».
La risposta della senatrice Ricchiuti, non si è fatta attendere nemmeno sui social network, dove ha scritto: «La Lega Nord è disperata. Zanello è come un bambino sperduto che chiama papà. Grimoldi ricorre alla diffamazione perché non ha più argomenti. Con i soldi del risarcimento mi rifarò casa con i pomelli d’oro – e poi continua – tutti sanno che la mia mansarda non è abusiva. La mia domanda di sanatoria è una mera richiesta di regolarizzare la pianta catastale. Non ho mai commesso reati. Non ho mai costruito un centimetro cubo di abuso edilizio».
Il caso rimane tutt’ora aperto e insieme ad esso i documenti da analizzare. Stando però alle accuse dell’onorevole Paolo Grimaldi, la Ricchiuti correrebbe dei forti rischi. Infatti le accuse rivolte alla Ricchiuti, che è attualmente vicesindaco nel comune di Desio, stonerebbero con la sua nomina di paladina della legalità e della trasparenza conferitale dai suoi colleghi democratici. In corso, nel frattempo, anche il calcolo dei risultati su chi sarà il prossimo sindaco che governerà il piccolo comune di Desio, tra il leghista Massimiliano Zanello e il sindaco uscente di centrosinistra Roberto Corti.
Saranno i prossimi aggiornamenti a dirci qualcosa di più sul caso Ricchiuti e a farci meglio comprendere la realtà dei fatti. In attesa della verità giudiziaria scopriremo subito invece se il caso ha inciso sul verdetto di questo appuntamento elettorale.
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