Furbetti del cartellino: pacchia finita

Furbetti del cartellino: ecco la stangata. Su proposta del ministro per la semplificazione e della pubblica amministrazione Maria Anna Madia, il Consiglio dei ministri, ha approvato le modifiche all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi dell’articolo 17, della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di licenziamento disciplinare.

In questi anni ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: dallo statale in costume e infradito, all’addetto a multiple timbrature, poi c’è il dipendente che agisce in totale nonchalance arriva, striscia l’entrata e si avvia verso l’uscita, quello esperto che copre o gira le telecamere, quelli che vanno in due per depistare ma badgiano in velocità per quattro cinque colleghi, con un gioco di polso da fare invidia al re dei croupiers, ma per gli assenteisti statali ora è “finita la pacchia“. L’ultimo caso risale a ieri nel casertano, 9 arresti per i dipendenti Asl inchiodati dalle telecamere per pluritimbrate e assenteismo.

Il decreto legislativo interviene e punisce nell’immediato la falsa attestazione della presenza in servizio, compresa quella realizzata mediante alterazione dei sistemi di rilevamento: la flagranza costerà al dipendente la sospensione cautelare entro 48 ore dal servizio e dalla retribuzione, e il procedimento disciplinare attivato dovrà concludersi entro 30 giorni, quindi entro un mese il furbetto potrà essere licenziato se non riuscirà a contestare l’illecito. Il fannullone stanato, verrà convocato con un preavviso di almeno 15 giorni per il contraddittorio e potrà farsi assistere da un procuratore o da un rappresentante sindacale.

Inoltre, la Corte dei Conti, in caso di licenziamento potrà richiedere al dipendente il danno d’immagine causato alla Pubblica Amministrazione ed è prevista la responsabilità disciplinare del dirigente che non proceda alla sospensione e all’avvio del procedimento. Al dipendente sarà comunque garantito il diritto alla percezione di un assegno alimentare durante il periodo di sospensione cautelare dal lavoro, nella misura stabilita dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti.

Mr Renzi questa volta sembra proprio non voler dare scampo ai furbetti del cartellino, chissà però, se e quando si occuperà dei furbetti del “parlamentino”.

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