Strage di Orlando: indagata moglie di Mateen
Noor Zahi Salman, la seconda ed attuale moglie di Omar Mateen, è indagata per la strage di Orlando e forse per lei ci saranno delle imputazioni. Lo rivela la FOX citando fonti dell’FBI. Sembra ormai assodato che la Salman sapesse delle intenzioni del marito e pare che abbia cercato di dissuaderlo dal suo progetto omicida. Sta di fatto però che la donna non solo avrebbe accompagnato Mateen ad acquistare l’arma poi utilizzata per la strage, ma che lo avrebbe accompagnato anche nei sopralluoghi che l’assassino ha fatto tra il 5 ed il 9 giugno all’esterno del locale. Locale che Mateen pare conoscesse benissimo dato che lo aveva visitato molte volte da cliente.
Agli inquirenti sono infatti arrivate le testimonianze di chi lo ha visto molte volte al Pulse e non di passaggio ma in cerca di avventure. Non solo ma anche il proprietario di un altro locale gay, il Revere, avrebbe testimoniato di aver avuto Mateen tra i propri clienti. Gli inquirenti hanno inoltre potuto verificare il traffico dell’Iphone di Mateen utilizzato anche per accedere a chat per incontri specificamente dedicate ai gay. Convergono in tal senso le dichiarazioni della ex moglie Sitora Yusufiy che descrive Mateen come una persona vilenta ed irascibile e con tendenze omosessuali. Pare che un giorno anche il padre (di Mateen) lo avrebbe apostrofato così davanti a lei.
Ci potremmo trovare di fronte ad una persona che non era riuscita ad accettare fino in fondo la propria condizione, questo fatto unito al suo fervore religioso, che di certo non l’ha aiutato, sia stato il background psicologico che potrebbe spiegare la folle decisione. Rimane anche la pista più prettamente terroristica. Pare infatti che il Mateen fosse considerato un simpatizzante dell’ISIS che avrebbe già rivendicato la strage utilizzando la propria agenzia on-line Amaq. Nel frattempo il padre dell’assassino avrebbe negato il perdono al figlio per l’azione atroce.