Il gruppo F ha concluso la prima tornata di gare. Un Euro 2016 che sinora è rimasto tutto sommato fedele ai pronostici, con Belgio e Inghilterra parziali eccezioni, ha vissuto oggi la sua giornata più imprevedibile. L’Ungheria, considerata fra le più deboli compagini della manifestazione, ha vinto il derby mitteleuropeo contro una deludente Austria. In serata l’Islanda, all’esordio nella rassegna continentale, ha imposto il pareggio al Portogallo di Ronaldo.

UNGHERIA-AUSTRIA 2-0

L’Aranycsapat ha battuto il Wunderteam. Questo il titolo se si fosse giocato all’epoca d’oro del calcio danubiano, quando le due nazionali erano ai vertici mondiali e non due realtà periferiche. Puskas e Hugo Meisl, Sarosi e Sindelar, il confronto dal sapore antico ha scatenato la fantasia dei social, che si sono divertiti a ipotizzare per chi avrebbe tifato Metternich o Francesco Giuseppe, quell’impero austro-ungarico che noi italiani contribuimmo a far crollare nella Grande Guerra.
Molti anni sono passati, ora il leader della selezione austriaca è Alaba, figlio di un nigeriano e di una filippina. Terzino, in nazionale gioca da mezzala ed è proprio lui, dopo 30”, a scoccare il tiro che potrebbe sin da subito indirizzare la partita. Tre anni fa in un Bayern-Juventus di Champions gli riuscì un colpo simile, allora Buffon venne criticato e ci fu chi lo considerò finito. Il portiere ungherese Kiraly è il più vecchio giocatore nella storia dell’Europeo, battuto il primato di Matthaus, fa sorridere perché indossa pantaloni della tuta. Si allunga, non arriva, ma la palla è respinta dal palo.
Niente paura, c’è tutto il tempo. L’Austria è in gran ripresa, ha completato un eccellente girone di qualificazione, può essere tra le sorprese. In effetti per tutto il primo tempo mantiene l’iniziativa, va vicina al vantaggio prima con Junuzovic, conclusione respinta da Kiraly, poi con Harnik, che tutto solo vanifica un ottimo affondo di Arnautovic. Ai tempi dell’Inter questi era considerato il nuovo Ibrahimovic, presto fu evidente come, a parte look e movenze, il paragone fosse quantomeno azzardato.

L’Ungheria oppone una discreta organizzazione, si rende pericolosa in chiusura di tempo con Dsudzsak, che calcia alto su un bell’invito di Kleinheisler. I magiari faticano a concretizzare anche perché Szalai, il loro centravanti, non segna in partite ufficiali dal 12 dicembre 2014. Anche a causa sua l’Hannover è retrocesso dopo 14 anni. Eppure al 62′ ancora Kleinheisler, 22enne già decisivo nel playoff, pesca in area proprio Szalai che tocca in porta con l’esterno mentre Fuchs, forse ancora reduce dai festeggiamenti del Leicester, se lo guarda. La reazione austriaca è veemente, Hinteregger sta per scoccare un tiro destinato in rete al termine di un’azione convulsa, ma l’arbitro fischia fallo per un’entrata di Dragovic su Kadar. Il deludente centrale della Dinamo Kiev viene espulso per somma di ammonizioni e la palla entra in porta a gioco ormai fermo. Sabitzer ha ancora l’occasione per il pari ma è Stieber a firmare il 2 a 0 Ungheria con un contropiede avviato da un perfetto lancio di Priskin.

PORTOGALLO-ISLANDA 1-1 (Ronaldo flop)

I lusitani partivano coi favori del pronostico, nel girone e nella partita, ma all’avvio si prendono subito uno spavento quando Sigurdsson, ala dello Swansea e giocatore più rappresentativo dei suoi, approfitta di un errore di Pepe facendosi respingere il diagonale da Rui Patricio. Il Portogallo si riordina e inizia a prendere il controllo: Ronaldo pesca Nani solo in area, Halldorsson respinge il suo colpo di testa a botta sicura e pochi minuti dopo è il madridista a mancare clamorosamente l’aggancio in area su lancio di Pepe. Alla mezz’ora tuttavia Andre Gomes dialoga con Vieirinha, mette al centro un pallone che Nani gira in rete per l’1 a 0.

Tutto sotto controllo. La ripresa si apre con un altro tiro di Ronaldo ma out of the blue raggiunge il pareggio al quinto minuto: Gudmundsson mette al centro per Bjarnason, l’ex pescarese sorprende un distratto Vieirinha e mette dentro. Ci sarebbe tutto il tempo, ma il Portogallo perde compattezza, passano i minuti e l’Islanda inizia a credere nell’impresa. A venti dal termine ancora Nani sfiora il palo di testa. Nel finale, prima Ronaldo spreca schiacciando addosso al portiere e poi, addirittura, Finbogasson sfiora il colpaccio. Nel recupero l’ex pallone d’oro trova il tempo di abbassare ulteriormente la sua già bassa percentuale di trasformazione nelle punizioni e finisce 1 a 1.

Portogallo e Austria si incontreranno sabato in un match già da dentro o fuori, mentre Islanda e soprattutto Ungheria possono sognare.

Twitter: @MicheleSarno76

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