Raggi e Giachetti su Rai 3: sondaggi e reazioni del web
Primo confronto televisivo tra i due candidati al ballottaggio per Roma, Virginia Raggi e Roberto Giachetti. Lucia Annunziata a In Mezzora su Rai 3 ospita lo scontro tra la Raggi e Giachetti che ripercorrono insieme i temi della campagna elettorale, in un faccia a faccia senza esclusione di colpi.
Le tematiche sempre le stesse: dalle Olimpiadi alla gestione di Acea, dai campi rom alle possibili alleanze post elezioni. Ferma la Raggi sulla partecipazione romana all’organizzazione dei giochi olimpici del 2024: « Il mio è un no oggi, un no per il momento. Se si pensa di risollevare Roma devastata da vent’anni di centrosinistra solo con i Grandi Eventi è un ammissione di fallimento»; dura la replica di Giachetti: «Il “no per il momento” è un no, perché le olimpiadi se non le facciamo tra 7 anni non le facciamo più. I dubbi ce li possono avere i cittadini, chi amministra no, perché sennò la città rimane ferma come è accaduto per anni. Olimpiadi non vuol dire non occuparci di Roma tutti i giorni». Si passa così al tema di Acea, l’azienda idrica ed elettrica della Capitale. La Raggi porta con sé numeri e statistiche: «In Acea Roma ha il 51%, è socio di maggioranza, il sindaco deve esercitarne le prerogative. Due terzi dell’acqua erogata oggi vanno persi. Vogliamo evitare tragedie come quella di Firenze. I vertici di Acea sono gli stessi di Publiacqua, li ha messi Renzi e poi li ha spostati a Roma. Ci vogliono investimenti sulle reti ed efficientamento». Giachetti dal canto suo controbatte in maniera meno impegnativa: «Io non ho approccio ideologico su municipalizzate. Acea dà parecchio al comune di Roma, io convocherò l’Ad per chiedere un piano di illuminazione più forte. La città è buia e queste sono questioni quotidiane». Stallo invece sulle partecipate, tema su cui la Raggi affonda, sottolineando la necessità che le aziende rimangano pubbliche e Giachetti subisce il colpo negando di aver mai asserito il contrario.
Segue il tema dei campi rom: per Giachetti la risposta è in Europa: «Sui campi rom bisogna fare quello che ci dice l’Europa: vanno superati, garantendo l’assistenza sociale per chi davvero ha bisogno. La politica esclusiva della ruspa non funziona, ne chiudi uno e se ne aprono tre», mentre la Raggi torna sul coinvolgimento del PD in Mafia Capitale: «Parole al vento. I campi rom ci sono da decenni quando al governo c’era la sinistra. Noi non siamo mai stati ascoltati anche perché dentro ci sono cooperative come quella di Buzzi che ha finanziato la campagna del Pd nel 2013». Un tema quest’ultimo che apre praterie di dibattito, tant’è che Giachetti affonda sul sostegno alla Raggi di Gianni Alemanno, mentre la candidata 5 Stelle ribatte sui nomi di Verdini, Bertolaso, Marchini e Berlusconi. Zero a zero e palla al centro. Si conclude con la domanda: «Quale sarà la vostra prima delibera?». Così la Raggi torna sulla necessità di un audit sul debito, laddove Giachetti punta su trasporti e viabilità. L’aspetto goliardico del breve spettacolo concessoci da Lucia Annunziata però si concentra tutto su un grande quesito posto dalla conduttrice: cosa ne pensi del tuo avversario? E se Giachetti riconosce all’avversaria coraggio e ambizione al netto di un certa galanteria, la seconda non si risparmia neanche un po’: «Penso che il massimo momento di onestà di Giachetti fu quando disse in radio che non aveva le qualità per fare il sindaco di Roma». Insomma, entrambi all’indomani del “Super Sunday” elettorale riconfermano sé stessi nei modi, nell’aplomb, nel fair play. Raggi e Giachetti Raggi e Giachetti Raggi e Giachetti
A ogni modo i sondaggi riconfermano il netto vantaggio di Virginia Raggi su Roberto Giachetti, anche se il web è stato meno generoso con la candidata. Certi scivoloni della 5 Stelle non sono andati un granché giù alla rete, tant’è che molti su Twitter ne hanno sottolineato l’arroganza, l’ostentata sicurezza e la mancanza di umiltà. Raggi e Giachetti Raggi e Giachetti