GP del Canada: strategia suicida delle Ferrari, trionfo Hamilton.

Iniziamo con la buona notizia, ammesso che per un tifoso della Ferrari si possa definire tale, il mondiale di Formula Uno, nel GP del Canada, torna incredibilmente a riaprirsi. Nessuno lo pensava possibile dopo le prime quattro vittorie in altrettante gare di Nico Rosberg, ma improvvisamente il vento sembra essere cambiato e la buona sorte aver improvvisamente abbandonato il pilota tedesco.

Partenza bruciante della Ferrari – Vettel al via è straordinario, finge di stringere al centro e poi scarta all’esterno un Luis Hamilton in grave difficoltà alla partenza, infilando entrambe le Mercedes e andando a prendere subito la testa della corsa. Rosberg arriva all’interno nella prima curva fianco a fianco con il compagno di squadra che lo stringe, toccata tra i due, con Nico costretto a un giro sull’erba del Canada che lo obbliga a rientrare in decima posizione. Vettel e Hamilton scappano subito via, seguiti dalle Red Bull e da Kimi Raikkonen.

Virual safety car e follia Ferrari – Giro numero 12: problemi al motore per Button che è costretto ad abbandonare la sua macchina a bordo pista, la direzione gara del GP del Canada opta per congelare i distacchi con il nuovo sistema della Virtual safety car e in questo momento la Ferrari spiazza tutti richiamando entrambi i piloti al box per il primo pit stop e montando le gomme super soft rosse che nessuno aveva previsto. Al rientro in pista, Hamilton è il leader della gara, Vettel è quinto dietro le Red Bull con Kimi ancora più indietro. Seb ci mette qualche giro a far entrare in temperatura le gomme, poi al giro 18 sorpassa prima Ricciardo e poi il giovane talento Max Verstappen, prendendosi la seconda posizione e cercando di ricucire lo svantaggio con la Mercedes di Hamilton.

Valzer dei pit stop – Al giro numero 23 tutti gli altri team iniziano a cambiare le gomme, optando per le gomme soft gialle e per una strategia con una sola sosta fino alla fine. Hamilton è l’ultimo a rientrare dopo aver guidato per oltre venti giri con le gomme ultra soft viola e al ritorno in pista si trova a 10 secondi dal leader della corsa Vettel, che in Mercedes sanno essere costretto, da regolamento, a doversi fermare almeno un’altra volta per montare le soft. Cosa che puntualmente avviene al giro 38, con il pilota tedesco che rientra al secondo posto e con 8 secondi da recuperare su Hamilton, ma gomme più fresche e sembra poter davvero sognare l’impresa.

Conclusione del GP del Canada – Vettel si avvicina a Hamilton in modo lento ma costante, senza riuscire a impensierire mai veramente il pilota inglese, anche a causa di una serie di errori nell’ingresso nell’ultima chicane prima del rettilineo che costano al tedesco numerosi secondi. Rosberg al giro numero 53 è costretto a tornare ai box a causa di una foratura e quando rientra, con gomma fresca, ingaggia un bellissimo duello con il diciottenne Max Verstappen, che nonostante la giovane età, una macchina meno competitiva e le gomme più usurate, si esibisce in una guida d’altri tempi, chiudendo tutte le porte al tedesco e finendo per indurre all’errore lo stesso Rosberg che, alla fine del rettilineo, si gira, per sua fortuna senza ulteriori ripercussioni sulla sua gara. Hamilton amministra il vantaggio e la sua macchina senza problemi, continuando a rispondere parziale su parziale al ritmo forzato di Vettel, palesemente indiavolato a causa della strategia sbagliata dal muretto della scuderia di Maranello.

Alla fine nel GP del Canada trionfa Hamilton, davanti a Vettel e a un sorprendente Bottas su Williams. Quarto Verstappen davanti a Rosberg, solo sesto l’altro ferrarista Kimi Raikkonen. In classifica mondiale tutto è di nuovo aperto: Rosberg è sempre primo, con 116 punti, ma Hamilton rientra in gioco per il titolo iridato con 107 punti, mentre Vettel sale al terzo posto con 78. La classifica costruttori invece è senza storia, con la Mercedes saldamente prima a 223 punti, contro i 147 della Ferrari e i 130 della Red Bull.

Il commento – Sembrava il weekend giusto per le rosse e dopo la partenza, dobbiamo ammetterlo, abbiamo davvero creduto che fosse il giorno di Sebastian Vettel. In Ferrari però hanno provato una strategia unica, un cosiddetto “azzardo”, dovuto in parte al degrado delle gomme, che a conti fatti non ha pagato. Probabilmente la Ferrari non ne avrebbe avuto ugualmente: Vettel sarebbe stato superato in pista da Hamilton a causa dalla superiorità tecnica della Mercedes e il risultato non sarebbe cambiato, ma come ci ha dimostrato Verstappen alla fine, i piloti possono ancora fare la differenza in questo sport, possono ancora regalarci emozioni che vanno oltre i freddi calcoli del cronometro, ed è buffo che a ricordarci tutto questo sia un ragazzino di appena 18 anni, figlio d’arte, che sembra davvero avere qualcosa di magico nella sua guida, qualcosa che, non ce ne vogliano i pluricampioni del mondo in pista come Vettel e Hamilton, non vedevamo da anni e ci riporta alla mente le imprese di grandissimi piloti come Senna e Villeneuve. Quindi, a conti fatti, ci sentiamo di dire che oggi, al GP del Canada, la Ferrari ha perso proprio perché non ha creduto nel suo pilota, cercando un’improbabile strategia quando non c’era alcuna ragione di rischiare.

 

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