Croazia e Germania ok. Polonia, vittoria storica!
Croazia – Turchia 1-0
La sfida pomeridiana tra Croazia e Turchia ha dato vita a una partita interessantissima sotto molti punti di vista. Tralasciando i tafferugli avvenuti prima della partita (tutto sommato contenuti, visto che era considerato un match a rischio 3, il massimo), al Parc Des Princes Croazia e Turchia si sono battute senza esclusione di colpi disputando una partita avvincente sia per le giocate che per temperamento. Nonostante l’elevatissimo tasso tecnico, infatti, i giocatori croati hanno dimostrato di saper reggere anche il confronto fisico, sacrificandosi per la squadra senza mai togliere la gamba. Fin dai primi minuti, Modric e compagni hanno preso il pallino del gioco cercando di mettere la Turchia alle strette. Cosa non facile, quando si ha di fronte una squadra che morirebbe pur di non concedere metri agli avversari. Merito di Terim, che ha saputo valorizzare l’agonismo dei suoi giocatori, che in ogni caso tecnicamente non sono da buttare, anzi.
Tra un’ interruzione e l’altra, la Croazia è stata la squadra che è riuscita a creare più occasioni da gol, spesso grazie alle incursioni improvvise di Brozovic e Rakitic. Per oltrepassare il muro turco però, come al solito, serviva la magia. E chi poteva essere il mago, se non Modric? Al 41’ del primo tempo infatti, il centrocampista del Real Madrid ha insaccato al volo un rinvio alla cieca della difesa turca. Lui corre a esultare sotto gli spalti, la squadra gli si butta addosso, un tifoso invade il campo e gli stampa un bacio. Scena tragicomica, visto il livello di sicurezza degli stadi in questo periodo.
Nel secondo tempo, la partita ha seguito lo stesso copione. Corluka ha iniziato ad accusare il fastidio delle ferite provocate dalla battaglia (sarà stato bendato almeno tre volte in testa), i turchi hanno provato più volte ad avanzare senza rendersi conto che, per far gol, avrebbero avuto bisogno di qualche uomo in più all’interno dell’area di rigore avversaria. Nel frattempo, ogni avanzata della Croazia faceva paura: Srna e Brozovic hanno colpito un legno, Modric e Rakitic offrivano spettacolo, Perisic iniziava ad avere più spazio per le sue avanzate. L’ingresso del talentuosissimo Emre Mor non è bastato per cambiare le sorti della partita. La Croazia ha tenuto testa alla Turchia anche sotto il profilo dell’agonismo e, di conseguenza, i piani di Terim non hanno avuto l’effetto sperato.
Croazia – Turchia ci ha fatto capire che i croati, oltre ad avere il centrocampo più forte di Euro 2016, ha anche la cattiveria giusta per poter avanzare alle fasi finali del torneo.
Polonia – Irlanda Del Nord 1-0
Nella partita tra Polonia e Irlanda del Nord abbiamo assistito a uno spettacolo che si è già ripetuto più volte nel corso di Euro 2016: la squadra più forte tecnicamente conduce il gioco, l’altra resta arroccata in difesa sperando di sorprendere l’avversario in contropiede.
La Polonia, infatti, reduce da un grandissimo girone di qualificazione, ha cercato più volte di far valere la propria superiorità tecnica. Dall’altro lato però, dobbiamo ammettere che la linea difensiva nord irlandese era particolarmente rocciosa, tanto da non concedere conclusioni nemmeno a un bomber del calibro di Lewandowski. Era proprio attorno all’attaccante polacco, infatti, che la gabbia difensiva dell’Irlanda concentrava le proprie attenzioni e, non a caso, la partita è stata risolta da un’intuizione tattica di Nawalka: schierare Milik alle spalle di Lewandowski, nell’insolita posizione di trequartista. Così facendo infatti, il ct della Polonia ha permesso a Milik di ampliare il proprio raggio d’azione sfruttando i movimenti del compagno di squadra, marcato a uomo per 90 minuti. La Polonia ci ha messo quasi un tempo intero per capire che questa mossa tattica sarebbe stata l’unica chiave per scardinare la difesa avversaria. Milik è stato pescato “a rimorchio” nei pressi del limite dell’area due volte; la seconda è stata quella giusta per portare in vantaggio la Polonia, con un rasoterra micidiale.
Prima vittoria nelle fasi finali degli Europei per la Polonia, firmata da una delle più grandi promesse del calcio polacco. Per quanto riguarda l’Irlanda Del Nord, andrebbe premiato l’impegno e, tutto sommato, la solidità difensiva. Purtroppo però, il gap tecnico tra le due squadre era veramente esagerato e i biancoverdi non sono mai riusciti ad avvicinarsi pericolosamente alla porta difesa da Szczesny.
Germania – Ucraina 2-0
Tutti si aspettavano una vittoria abbastanza netta della Germania sull’Ucraina e, effettivamente, il risultato parla chiaro. Ciò che molti non si aspettavano, invece, è un Ucraina che a tratti ha dimostrato di potersela giocare alla pari, costringendo più volte Neuer a fare gli straordinari. Questa è la sintesi di una partita dal risultato poco generoso nei confronti di un’ottima Ucraina, in grado di impensierire anche avversari sulla carta molto più forti.
Nel match, comunque, è emerso un fattore: entrambe le squadre dovrebbero migliorare i meccanismi difensivi. È vero che Mustafi non sarebbe il difensore titolare accanto a Boateng, ma è anche vero che è stato proprio lui a sbloccare il risultato portando la Germania sull’1-0. L’Ucraina però continuava a spingere forte, specialmente sugli esterni, proprio dove la difesa tedesca difende con maggior difficoltà. Come abbiamo visto anche nelle altre partite, avere in campo un grande portiere può fare la differenza. E infatti è stato proprio Neuer a togliere le castagne dal fuoco per i tedescHi, mantenendo la rete inviolata nonostante gli attacchi dell’Ucraina. Per concludere in bellezza con un altro teorema fondamentale del calcio, c’è la dura legge del gol: la partita viene chiusa nei minuti finali dal gol di Schweinsteiger, infliggendo un risultato troppo crudele nei confronti di una buonissima Ucraina.
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Twitter: Alex Marino