Euro 2016: presentazione del Girone D
A meno di una settimana dall’inizio della kermesse europea diamo un’occhiata al Girone D, quello direttamente connesso al destino degli undici di Conte che, in caso di passaggio del turno dovranno vedersela con una squadra fuoriuscita da questo difficile gruppo. Spagna, Croazia, Repubblica Ceca e Turchia, a contendersi i tre posti disponibili – accederanno agli ottavi anche le migliori quattro terze classificate – con le furie rosse favorite d’obbligo e pronte a raggiungere un triplete storico, dopo le vittorie targate 2008 (1-0 sulla Germania) e 2012 (4-0 contro l’Italia di Cesare Prandelli), e in netta ripresa dopo lo scivolone mondiale. Per il secondo posto, invece, si candida una Croazia giovane e agguerrita con cui l’Italia ha pareggiato due volte nel girone di qualificazione e zeppa di conoscenza nostrane. Leggermente meno accreditate Turchia e Repubblica Ceca, quest’ultima reduce dai quarti di finale del 2012 largamente rinnovata e ringiovanita. Mentre una vera incognita può essere la formazione allenata dal 2013 da Fatih Terim che torna dopo otto anni – dopo lo splendido terzo posto nel 2008 – agli europei grazie al piazzamento come migliore terza nel girone di qualificazione senza effettuare alcuno spareggio.
GIRONE D
SPAGNA
Chi parla di ciclo finito dopo il flop di Brasile nel 2014 è lontano dalla verità perché l’armata di Vicente Del Bosque – che ha chiuso il girone di qualificazione con 27 punti su 30 – ha tutte le carte in regola per essere competitiva fino in fondo con una rosa che non teme rivali. Netta favorita per il primo posto nel girone D, la Spagna presenta un modulo unico e stra-collaudato nel corso degli anni ai quali va aggiunta l’attitudine delle furie rosse a fallire raramente gli eventi che contano. Casillas tra i pali, Juanfran, Sergio Ramos, Jordi Alba e Piquè in difesa, Busquets, Iniesta, David Silva, Thiago Alcantara e Fabregas a centrocampo e Morata, Aduriz e Pedro Rodriguez a completare in attacco una rosa che si commenta da sola e dalla quale è lecito aspettarsi di tutto. L’Italia dovrà a tutti i costi evitarla per evitare il rischio concreto di addio anticipato alla manifestazione.
CROAZIA
Squadra giovane e cattiva, ma ricca allo stesso tempo di qualità si presenta a Euro 2016 con un secondo posto nel girone di qualificazione – 20 punti con solo 5 gol subiti in 10 gare – dietro l’Italia avendo dimostrato ampiamente le sue tangibili potenzialità. La pattuglia a disposizione di Ante Cacic è nutrita da una discreta rappresentanza “italiana” con Strinic e Vrsaljko in chiave difensiva, Badelj e Brozovic sulla mediana e Perisic e Mandzukic in avanti ai quali si aggiungono le indiscusse qualità di talenti dei neo campioni d’Europa Modric e Kovacic e del blaugrana Rakitic. Squadra compatta e fastidiosa da prendere di sicuro con le molle evitabile dagli azzurri solo in caso di vittoria del girone.
REPUBBLICA CECA
Squadra outsider del girone D, la Repubblica Ceca arriva per la sesta volta consecutiva alla fase finale di un Europeo avendo vinto il gruppo A – quello dell’Olanda – con 22 punti, sotto la supervisione delle due leggende viventi Tomas Rosiczky e Petr Cech uniche stelle di un gruppo giovane e affamato. A disposizione di coach Pavel Vrba un nucleo compatto e rodato proveniente dallo Sparta Praga – che ha recentemente sbancato l’Olimpico in Europa League – composto dai centrocampisti Dockal, Krejci e Sural e dalla punta David Lafata ai quali si aggiungono tutta una serie di prospetti in divenire provenienti da campionati esteri e da quello interno il cui nome è sconosciuto ai più, ma ai quali va dovuto il rispetto per una tradizione che negli ultimi 20 anni ha sempre sfornato atleti interessanti.
TURCHIA
Fanalino di coda del girone D solo sulla carta, la Turchia, targata Terim, proviene dallo stesso girone dei Cechi e con 18 punti si è guadagnato il pass diretto meritandolo sul campo. Formazione giovane, ma allo stesso tempo ricca di nomi interessanti provenienti per lo più dal campionato indigeno con solo poche illustri escursioni forestiere tra cui il blaugrana Arda Turan e i centrocampisti targati Bundesliga Calhanoglu e Sahin. Terim punterà tutto sull’organizzazione di gioco e sulla solita combattività facendo leva sulla voglia di arrivare di molti giovani talenti, desiderosi di mettersi in vetrina. Difficile fare pronostici, ma una squadra che ha eliminato l’Olanda e non perde da 13 gare ufficiali è comunque un osso duro contro il quale le sue avversarie dovranno di sicuro fare i conti.