Corte d’Appello di Roma: convegno sull’affidamento condiviso
Si è tenuto nella mattinata di lunedì il convegno organizzato dall’Associazione Nonne Nonni Penalizzati dalle Separazioni presso la Corte d’Appello di Roma. All’incontro, organizzato da Maria Bisegna, presidente dell’Associazione e moderato da Gianluca Gaeta, direttore di LineaDiretta24, sono intervenuti notevoli rappresentati del mondo giuridico e non solo. La materia è indubbiamente delicata, perché riguarda i sentimenti e gli affetti più profondi delle persone. In particolare riguarda l’affetto dei nonni verso i propri nipoti, l’amore che i nonni denunciano venga sottratto loro al momento di una separazione.
Tra gli interventi che si sono susseguiti nell’arco della giornata, uno dei più incisivi è stato quello del Dott. Fulvio Filocamo, Sostituto Procuratore presso il tribunale per i minorenni di Roma. Il magistrato, portando all’auditorio un punto di vista diretto e preciso della condizione del diritto familiare, ha infatti sottolineato quanto sia previsto dall’ordinamento il diritto dei nonni di frequentare e avere rapporti significativi con i nipoti, ma che questo diritto venga costantemente calpestato da procedimenti troppo lunghi, con un’enorme dispersione di tempi e risorse, oltre che dalla superficialità di alcuni esperti del settore. Quest’ultimo è un elemento sottolineato più volte durante i vari interventi e che sta a cuore anche ai nonni, che spesso si trovano a combattere contro le decisioni irragionevoli di qualche giudice. Il dottor Filocamo ha quindi auspicato una maggiore attenzione da parte dei giudici familiari, fermi restando alcuni elementi che vanno presi in considerazione se si auspica una risoluzione pacifica delle controversie. Primo tra tutti l’apporto degli avvocati in causa che, ricorda il procuratore, devono tenere a mente il superiore interesse del minore nei casi di affidamento, piuttosto che l’interesse del proprio cliente. Parte spesso dagli stessi legali il desiderio di acutizzare il conflitto tra i genitori. L’appello viene rivolto direttamente a uno dei relatori, l’avvocato Samantha Luponio, Componente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, che fa anch’ella riferimento a questa problematica nell’ambito dei contenziosi per l’affidamento condiviso. Appellandosi ai propri colleghi per una maggiore attenzione alla deontologia professionale e al rispetto dell’interesse superiore del minore, precisa come molto spesso gli avvocati si debbano scontrare con l’approssimazione di alcuni giudici che tra taglia/incolla e superficialità, spesso commettono errori macroscopici.
Un caso particolare, a conferma di quanto spesso questa superficialità possa rovinare la vita di un genitore, è stato presentato da Gioacchino Onorati, di professione editore, divorziato e padre di due bambini. Lancia un appello, individuando in tre punti fondamentali le difficoltà della giustizia in tema di affidamento. Primo tra tutti la maturità e la serietà dei genitori stessi, che dovrebbero ricorrere al tribunale solo come ultima spiaggia, dopo che tutti i tentativi di conciliazione siano andati falliti. Poi si rivolge anch’egli agli avvocati, accusati di essere molto spesso degli sciacalli, che dovrebbero anche loro tenere sempre in mente l’interesse comune della pace per proteggere i minori, piuttosto che pensare agli onorari e al peso degli assegni di mantenimento. Infine si individua nei giudici e nella loro scarsa attenzione, o almeno di alcuni di questi, il problema fondamentale di queste cause. Spesso, dice il signor Onorati, l’importo degli assegni di mantenimento viene fissato sulla base del tenore di vita precedente alla separazione e non dei singoli stipendi dei genitori. Capita quindi, che un padre con uno stipendio medio di 2000€ si ritrovi a dover pagare un assegno di mantenimento di 1500€ da versare ogni mese. Oppure capita di leggere sentenze del giudice in cui non sono specificati tempi e regolarità dei pagamenti, dove non sono individuati i giorni di visita o che questi siano completamente inadatti ai luoghi e ai tempi della vita dei figli. A gran voce viene quindi invocata maggiore serietà e attenzione da parte dei giudici al fine di scrivere sentenze che siano il più possibile chiare, precise ed esaurienti, anche per non andare incontro ad altre controversie e allungare così i tempi dei processi.
Altro argomento molto caro all’Associazione nonni e che anche in questa occasione è stato ampiamente trattato, è quello della sottrazione dei minori all’estero. Stiamo parlando di quei casi in cui un minore venga sottratto dallo Stato in cui vive abitualmente, per essere portato e trattenuto illecitamente in un altro Stato che spesso è quello di provenienza di uno dei genitori. A trattare dell’argomento interviene la dottoressa Daniela Bacchetta, direttrice dell’ufficio Autorità centrali, ovvero l’organo che si occupa di tutti i casi di minori italiani trattenuti all’estero o anche di minori residenti all’estero trattenuti nel nostro Paese. La dottoressa Bacchetta ha tenuto a sottolineare alcuni numeri del suo ufficio, che dimostrano come nella maggior parte dei casi vengano effettuati con successo i rimpatri dei bambini. Ovviamente sono i casi non risolti o quelli più complessi ad interessare maggiormente l’Associazione nonni. Ci sono padri che lottano da anni per poter rivedere i propri figli sottratti dalle madri e trattenuti in Paesi lontani, con cui spesso anche il nostro Governo ha difficoltà a relazionarsi.
Agli interlocutori e alle autorità intervenute, tra cui il senatore Giacomo Caliendo, ex giudice e al sottosegretario alla giustizia, Cosimo Maria Ferri, l’Associazione Nonni chiede cose ben precise, stilate in un elenco di punti “ritenuti essenziali per una vera riforma della giustizia familiare”.
Dignità: si chiedono infatti pari diritti e doveri tra uomo e donna in caso di separazione, punto su cui invece viene percepita una certa disparità che spesso va a scapito del padre.
Mantenimento: viene richiesta l’abolizione di qualsiasi forma di assegno a favore di uno dei due coniugi con l’introduzione del mantenimento diretto e obbligatorio dei figli da parte di entrambi i genitori, sulla base del reddito accertato.
Casa: l’assegnazione della casa coniugale deve andare a chi ne è il legittimo proprietario; qualora l’immobile sia di proprietà di entrambi i genitori sarà venduto per suddividerne il ricavato.
Tempo: i figli devono avere gli stessi tempi di permanenza presso entrambi i genitori, con la conseguente istituzione della doppia residenza per i minori. La scuola e l’assistenza sanitaria, inoltre, dovranno se possibile rimanere nel luogo in cui i minori vivevano prima della separazione.
Pena: per chi calunnia, inventa falsità o accuse verso uno dei genitori a discapito della controparte, l’Associazione nonni richiede la certezza della pena.
Responsabilità: gli avvocati che assistono clienti scorretti o che operano senza scrupoli al fine di fomentare gli animi devono assumersi le proprie personalità ed essere perseguiti al pari dei genitori o nonni che dovessero calunniare.
Magistrati: introduzione della responsabilità civile e diretta per i magistrati per gli eventuali danni arrecati alle parti o ai minori.
Servizi sociali: l’Associazione nonni chiede la rimodulazione del ruolo, delle funzioni e dei poteri dei servizi sociali e territoriali e l’incompatibilità tra il ruolo del C.T.U. e quello del C.T.P., con applicazione dell’art. 28 costituzione.
Mobbing: introduzione del reato di “mobbing genitoriale” che preveda la certezza edlla pena per il genitore che “aliena” i figli.
Affido: privilegiare l’affido ai nonni e/o parenti prossimi in presenza di “criticità” genitoriali.
Patti: riconoscimento legale dei patti o accordi “pre-matrimoniali”.
Chiude il convegno l’accorato appello della presidentessa Maria Bisegna che ricorda come l’ Associazione Nonne Nonni Penalizzati dalle Separazioni sia sempre stata in prima fila nelle battaglie per difendere i diritti dei nonni a vedere i propri nipoti e dei nipoti a frequentare i nonni. Si appella alle autorità per una rapida soluzione di tutte le problematiche emerse durante il dibattito e ricorda uno degli slogan dell’Associazione nonni: “Mai più figli senza genitori. Mai più nipoti senza nonni”.
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