Neonata di 9 mesi sbarca da sola a Lampedusa
Neonata di 9 mesi sbarca da sola e cinque migranti perdono la vita: il Mediterraneo è ancora scenario di tragedie.
Cinque migranti morti nel Mediterraneo. Di nuovo, un barcone che trasportava oltre 500 persone si è rovesciato al largo della Libia. Nella zona è intervenuta la Marina Militare che ha lanciato zattere di salvataggio e giubbotti salvagente. Al momento sono stati salvati circa 500 passeggeri e recuperati i corpi di altri cinque migranti morti (e non 7 come comunicato inizialmente). Le ricerche di altri eventuali dispersi sono ancora in corso.
Il barcone, in precarie condizioni di galleggiamento a causa del sovraccarico, era stato avvistato da nave Bettica della Marina Militare durante dell’attività di sorveglianza nel canale di Sicilia. Poco dopo, però i profughi a bordo hanno cominciato ad agitarsi e il barcone si è capovolto facendo finire centinaia di migranti nelle acque del Mediterraneo. Immediatamente sono scattate le operazioni di soccorso mentre un’altra nave, Bergamini, che si trovava a poca distanza, ha inviato mezzi di soccorso navali oltre ad un elicottero. Sia i sopravvissuti che le salme dei cinque migranti morti annegati si trovano a bordo di nave Bettica.
Intanto, a bordo di un altro gommone sbarcato a Lampedusa con altri 150 migranti. Una ventina di persone, in prevalenza donne, necessitavano di cure per ustioni da benzina sul corpo. Con loro è arrivata una neonata di 9 mesi e, a quanto pare, senza nessun familiare. La mamma di Favour, infatti, incinta del secondo figlio sarebbe morta durante la traversata a causa delle ustioni. A raccontare la vicenda sono stati alcuni migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Tra loro anche una ragazza che portava in braccio la neonata.
I profughi sono stati tutti trasportati all’ambulatorio dell’isola, e con loro la neonata di 9 mesi, che ha ricevuto le cure di Pietro Bartolo. Ecco cosa racconta il medico: «L’ho visitata, sta bene. Le abbiamo dato del latte, cambiato i vestiti. Era leggermente disidratata, ma niente di serio. È rimasta in ambulatorio per alcune ore, poi l’ho accompagnata io stesso nel centro d’accoglienza, consegnandola alla polizia. È in buone mani». E aggiunge sconsolato: «I migranti sentiti hanno riferito tutti la stessa versione e questo ci fa pensare che le cose siano andate proprio così, che la mamma della bimba sia proprio morta». A distanza di ore, infatti, è crollata la speranza che la donna potesse trovarsi tra i 120 migranti giunti successivamente al molo con un altro mezzo della Guardia costiera.