Campi rom: le promesse dei 4 candidati sindaco
Roma al voto il 5 giugno e i candidati si preparano allo sprint finale della corsa al Campidoglio. È bene quindi in questa fase dare una rispolverata ai programmi, incrociandoli sui temi caldi che hanno acceso la campagna elettorale delle elezioni 2016. Dopo aver preso in considerazione il tema dei rifiuti, all’analisi stavolta il fenomeno dei campi rom visto con gli occhi dei quattro principali competitors: Virginia Raggi, Roberto Giachetti, Alfio Marchini, Giorgia Meloni.
Virginia Raggi, candidata del Movimento 5 stelle e in testa ai sondaggi per il ruolo di sindaco, assume una posizione europeista, incline alla chiusura dei campi Rom e a una gestione diversa del fenomeno. Non è chiaro il piano B della candidata, in che modo saranno reindirizzate le risorse e quali siano le ricette a seguito della chiusura. Ciò che è chiaro è che la candidata considera i campi uno spreco, soprattutto dal punto di vista economico: «I rom devono integrarsi all’interno della nostra città, rispettando le leggi che tutti noi rispettiamo. Semplificando si può dire ‘Annate a lavorà’? Sì», ha dichiarato la candidata.
Più netta la posizione invece di Alfio Marchini, candidato indipendente vicino al centrodestra che propone un intervento in coordinazione con Governo e Parlamento. Marchini pensa a un disegno di legge capace di costruire un’alternativa ai campi rom della città, soprattutto sul fronte della sicurezza: «Abbiamo una rete trasversale di parlamentari che ci appoggia e presenteremo un ddl sulla sicurezza: un quadro di insieme che affronti i temi dell’accattonaggio, della contraffazione, della prostituzione, del rovistaggio» ha dichiarato a Repubblica Tv, aggiungendo poi in seguito: «Chi viene per delinquere, va a casa sua. Questo deve essere molto chiaro, rimandandoli a casa come fanno in tutti i Paesi del mondo».
Più controversa la posizione di Roberto Giachetti, candidato ed esponente del Partito Democratico. Controversa perché pur condannando l’irruenza salviniana e il “ruspismo” leghista, Giachetti ancora non si addentra nel concreto, non si schiera di netto. Il 21 marzo partecipa alla conferenza dell’Associazione 21 luglio sul tema insieme alla Raggi e promette di studiare le posizioni ivi illustrate. Nulla quaestio da quel momento in poi, sino alle più recenti affermazioni: «Non si risolve il problema dei campi rom con la ruspa, ma con il loro superamento. E si superano capendo anche qual è “l’accompagno sociale”», e ancora: «quello che dice Giorgia Meloni? La frequentazione con Salvini la porta spesso a dire cose un po’ eccessive». Per poi concludere: «Con Rutelli in Campidoglio noi facemmo un grande lavoro e la percentuale di bambini rom tolti dalle strade e mandati a scuola fu enorme, poi nel tempo questa cosa si è persa», insomma per Giachetti era meglio quando si stava peggio!
Dulcis in fundo Giorgia Meloni, candidata per Fratelli d’Italia con il sostegno della Lega Nord. La Meloni, notoriamente di destra, vicina in più occasioni agli ambienti di Casapound, è quella più netta, più risoluta sui campi Rom. L’intervento shock la candidata lo fa a Matrix e la reazione della rete lo rende virale: «Sei nomade? Devi “nomadare”, quindi se sei nomade non sei stanziale, io ti attrezzo delle piazzole di sosta temporanee dove tu arrivi, ti agganci paghi la luce, il gas e tutto quello che devi pagare come fa qualunque italiano dopodiché, quando hai finito di “nomadare”, transumi e vai e non rimani stanziale. Sei stanziale e cittadino italiano povero? Perfetto, ti metti in fila come tutti i cittadini italiani poveri per accedere a una casa popolare e non pretendi in ragione del fatto che tu sei Rom o Sinti di avere qualcosa che ai cittadini italiani non Rom e non Sinti non viene riconosciuto». L’etichetta che la Meloni affibbia a «certa politica italiana» è quella di un «buonismo ridicolo», insomma la candidata abdica alle mezze misure, così ponendosi, com’è noto, in netta controtendenza con chi predica soluzioni compositive.
Intanto la città come reagisce? È bene ricordare l’ultimo recente avvenimento di cronaca che ha letteralmente sconvolto il Municipio V: lo stupro di una ragazza di 27 anni consumato ad opera di due uomini stanziali nel campo rom adiacente a Via Teano. Un’efferatezza indicibile: la giovane donna è stata sequestrata per tutta la notte nel campo, stuprata e terrorizzata sino all’indomani mattina quando finalmente è riuscita a scappare. Il quartiere, scosso, ha deciso di reagire con una serie di mobilitazioni di protesta a sostegno della giovane, contro il degrado che da tempo affligge la zona residenziale.
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