Notte di coppe e di campioni: Coppa Italia alla Juve e in Europa…
“Notte di sogni di coppe e di campioni” come diceva Venditti. Ieri è stata una serata di coppe nazionali, in quasi tutti i campionati europei. Coppa Italia, Coppa di Germania, FA Cup e Coppa di Francia. Notte di sogni per i vincitori e ovviamente notti amare per gli sconfitti.
La Juventus per il secondo anno consecutivo porta a casa il double tutto italiano: Scudetto e Coppa Italia nello stesso anno. Milan sconfitto 1-0 nei supplementari, grazie a Morata e addio Europa per i ragazzi di Brocchi. Quello dell’Olimpico è stato un Milan gagliardo, volenteroso e lottatore ma che proprio non poteva fare di più contro la corazzata bianconera. C’è molto della squadra di Brocchi nella cattiva prestazione della Juve, salvata dal gol di un giocatore che forse partirà per altri lidi. Probabilmente ancora non è un campione, ma ha davvero tutto per diventarlo. Stavolta il gol dell’ex Real in finale è tanto pesante quanto decisivo e spegne un Milan a cui è mancata solo qualità negli interpreti: sul piano del gioco meritavano i rossoneri.
Capitalizzando subito l’evidente supremazia del primo tempo, 45′ in cui Brocchi incarta alla perfezione la ad Allegri, ai rossoneri è mancato il cinismo e la cattiveria giusta per punire la Juventus. Quest’ultima non costruisce nulla e i suoi attaccanti non si trovano mai. Ai rossoneri però manca la qualità complessiva, così, quando ci sono le occasioni, create con un ottimo gioco corale, non arriva nemmeno il tiro in porta. E se non segni difficilmente vinci. Due gol mangiati nella prima frazione che risulteranno decisivi nel computo finale. Gli ingressi nella ripresa di Alex Sandro e Cuadrado alzano un po’ il baricentro di Allegri e proprio il brasiliano coadiuvato da Pogba crea la palla gol più pericolosa di tutta la partita. Alla fine dei tempi regolamentari si rimane fermi sullo 0-0, con una Juve più pigra che volenterosa e un Milan più volenteroso che cinico. Arrivano i supplementari dove risulta chiara una stanchezza generale e la qualità della partita non decolla. È sempre il Milan ad avere l’atteggiamento migliore, ma la giocata del singolo quasi sempre decide una finale e anche a Roma è stato così. Cross al bacio di Cuadrado e tap in di controbalzo dello spagnolo. 1-0 al 110’ e partita chiusa. Fischio finale, undicesima Coppa Italia per la Juventus e fuochi d’artificio finali che suggellano un quinquennio bianconero fatto solo di vittorie.
In Francia vince tutto il Psg che in questo sabato “di coppe e di campioni” si porta a casa anche la Coppa di Francia. In un blindatissimo Stade de France i parigini battono 4-2 il Marsiglia con una doppietta firmata Zlatan Ibrahimovic. L’addio di Ibra è ormai ufficiale e, all’ultima partita in maglia Psg, lo svedese saluta tutti come solo lui sa fare: due gol e un assist che trascinano la squadra alla conquista del quarto titolo stagionale dopo la Supercoppa, la Ligue1 e la Coppa di Lega. “Sono arrivato da campione e me ne vado da leggenda”, con questa frase aveva salutato i suoi tifosi pochi giorni fa ed effettivamente l’Ibrahimovic visto a Parigi sabato sera lascerà per sempre un ricordo indelebile nei tifosi parigini.
In Germania non cambia la solfa e anche la Coppa di Germania viene portata a casa dai campioni nazionali del Bayern Monaco. Anche qui si consuma un addio, quello di Pep Guardiola, ormai da mesi promesso sposo del Manchester City. Batte 4-3 ai rigori il Borussia Dortmund e lascia il testimone a Carlo Ancelotti che, dall’anno prossimo, avrà l’arduo compito di confermare la totale supremazia bavarese in Germania aggiungendo alla bacheca anche l’agognata Champions League, l’alloro che è sempre mancato al triennio tedesco del catalano.
Infine l’FA Cup in Inghilterra che se l’aggiudica il Manchester United di Van Gaal. Dopo un campionato fatto più di bassi che di alti, lo United salva una stagione disastrosa con l’alloro della coppa nazionale più importante d’Europa. Batte ai supplementari 2-1 il Crystal Palace grazie al gol di Lingaard, uno dei giovani lanciati in prima squadra proprio dall’olandese. Al termine di un biennio altalenante, Louis Van Gaal è riuscito a conquistare il suo primo trofeo inglese, ma questo non gli ha permesso di conservare il posto alla guida del Manchester United. Un’ora dopo il termine della finale la Bbc ha comunicato che il nuovo allenatore sarà Josè Mourinho. Anche qui vittoria e addio. In uno schema contorto che fa andare di pari passo la vittoria della coppa nazionale con l’addio alla panchina. E riprendendo Venditti più che “notte di sogni di coppe e di campioni”, sarebbe meglio parlare di “notte di lacrime e preghiere”.