Romanzo Siciliano, le ragioni di un flop (immeritato?)

Avevamo appena finito di apprezzare il film Rai “Felicia Impastato”, trasmesso martedì 10 maggio, con al centro il tema “mafia” e con protagonista una straordinaria Lunetta Savino nei panni della donna che sfidò Cosa Nostra per ottenere giustizia per suo figlio Peppino (assassinato il 9 maggio da un boss legato all’Onorata società), che, a distanza di meno di una settimana, su Canale 5, abbiamo ritrovato una nuova fiction incentrata proprio sulla mafia, ma che oltre alla tematica con il film della Rai non condivide proprio nulla, a partire dagli indici d’ascolto.
Stiamo parlando di Romanzo Siciliano, la nuova miniserie televisiva a 8 puntate, incentrata sulle vicende del Ten. Col.  dei Carabinieri Sergio Spada (Fabrizio Bentivoglio) e della sua squadra, formata da personaggi come quello del capitano Ettore Neri (Filippo Nigro) e della nuova PM Emma La Torre (Claudia Pandolfi), impegnati a scovare e arrestare Salvo Buscemi (Ninni Bruschetta), uno dei capi di Cosa Nostra, nonché boss latitante da anni e ormai irriconoscibile in seguito ad un cambiamento dei connotati.

Il nuovo prodotto confezionato da Taodue, però, non sembra aver convinto il pubblico che ha accolto la fiction senza entusiasmo, facendogli registrare un misero 11,35 % di share, che, se confrontato con il 26,98% ottenuto dalla Rai la settimana prima, appare ancora più infelice.
Un risultato che lascia spazio ad una riflessione sulla qualità del prodotto che, se dovesse essere valutata in base agli indici d’ascolto, potrebbe essere facilmente accostata a quella di un puntata media della fiction “Non è stato mio figlio”.
Tuttavia, un simile paragone non ci pare proprio opportuno, perché Romanzo Siciliano sembra costruito sapientemente e con un cast (quasi) a regola d’arte. Ninni Bruschetta, Claudia Pandolfi, Fabrizio BentivoglioFilippo Nigro sono attori ben collaudati per le fiction e da sempre apprezzati dal pubblico per le loro interpretazioni convincenti, che, infatti, anche in questo caso appaiono tali. Ogni ruolo è ricoperto a dovere, persino quello dei personaggi secondari, dove vediamo spuntare nomi come Loredana Cannata (l’avvocato Alice Morandi di “Un caso di Coscienza“).
Per non parlare poi delle capacità del regista, Lucio Pellegrini, che pochi mesi fa, infatti, con la sua direzione ha contribuito al successo della Rai grazie a “Tutto può succedere

Romanzo Siciliano

E allora cos’è che non ha funzionato? Avanziamo delle ipotesi.
Romanzo Siciliano è un prodotto di Taodue. E che fosse tale appare evidente. L’impronta di Pietro Valsecchi è chiara, e non solo perché la società di produzione televisiva si cela quasi sempre dietro qualsiasi poliziesco Mediaset (ricordiamo che hanno prodotto Distretto di Polizia, R.I.S. – Delitti imperfetti e Squadra antimafia – Palermo oggi), ma anche perché i protagonisti sembrano essere stati pescati qua e là proprio da alcune di queste fiction, pronti per essere mescolati in un grande calderone.
Vi ricordate il commissario Giulia Corsi di Distretto di Polizia? Claudia Pandolfi acquistò molta popolarità grazie a questo personaggio. In Romanzo Siciliano, l’attrice veste sì i panni di un magistrato, ma si ritrova sempre a collaborare con le forze dell’ordine e a lottare per arrestare i “cattivi”.
E il capitano Fabio Martinelli di R.I.S.? Quando Filippo Nigro, stavolta nel ruolo del capitano Ettore Neri, nella scorsa puntata si è avvicinato all’auto andata in fiamme in cerca di indizi, la tutina bianca dei poliziotti della scientifica più famosi di Canale 5 è quasi apparsa magicamente sopra i suoi vestiti.
Potremmo andare avanti così a lungo e l’unico a salvarsi dalla lista sarebbe Bentivoglio.
E allora non sarà per caso che piuttosto che sentirsi confortato dalla familiarità del format e del cast, il pubblico abbia finito per stancarsi del solito minestrone? D’altronde si sa, la minestra riscaldata non è mai buona.

Tuttavia, se non dovesse essere stata la manovra della casa di produzione la causa dell’insuccesso, non ci resterebbe che puntare il dito contro Mediaset che, ad onor del vero, quanto a miniserie televisive, riuscendo di rado a reggere il confronto con il servizio pubblico di Campo dall’Orto, si potrebbe essere autocondannata ad essere scartata a priori dai telespettatori. E i pessimi risultati ottenuti in questa annata televisiva sembrano dimostrarlo.

Ma se non fosse neppure così? La colpa in realtà di chi è (sempre che di colpa si possa parlare)? Che il fallimento della prima puntata si stato solo un caso isolato? Oppure è veramente il segno tangibile che Mediaset ha perso la fiducia dei telespettatori confezionando fiction sempre più stantie?
Ai posteri l’ardua sentenza.

Romanzo Siciliano

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