Genoa – Roma: Marassi giallorosso

Continua la favola di Re Francesco. Al Marassi scende in campo un Genoa di qualità; i rossoblu mettono in seria difficoltà la Roma conducendo per 2 a 1 ma poi entra Totti e ogni cosa torna al suo posto.

La partenza è una sorpresa per entrambe le compagini: Gasperini, in vista del derby di domenica, lascia i suoi titolari diffidati fuori dallo schieramento; Mr Spalletti concede il rientro a Strootman, ribadisce la panchina per Dzeko e Totti, dà il via a De Rossi.

Il tridente giallorosso incanta subito: bastano appena 6 minuti di gioco e arriva il goal di Salah, servito di tacco dal faraone, duetta con Perotti e sorprende Lamanna. Potrebbe arrivare l’imminente raddoppio su un passaggio con i fiocchi di Capitan Futuro “Lontano” ma Nainggolan calcia alto. Ci pensa allora il Genoa a far alzare i suoi tifosi dagli spalti. L’ex romanista Tachtsidis corre libero in piena area, nulla può il nostro Richie Cunnigham tra i pali; è l’ottavo goal che la squadra capitolina prende dai suoi ex giocatori in questo campionato. Seguono tante occasioni per quelli di Spalletti ed El Sharaawy non se ne fa scappare una: più volte vicinissimo alla rete non riesce però a concretizzare. Resta comunque una meraviglia il gioco degli egiziani. Arriva il secondo tempo e i romanisti cominciano a singhiozzi. Allora il toscano decide che è giunto il momento di qualche cambio, su un Perotti oggi un po’ in penombra, entra Totti. Che strano, non è l’ottantesimo e davanti ci sono ben tre quarti della ripresa.

Neanche il tempo di realizzare l’anomalia spallettiana che Maicon si perde Rincon, servito Pavoletti e il Genoa va in vantaggio. Arriva il secondo cambio per la panchina giallorossa: fuori Maicon, il colpevole, e dentro il timido Dzeko; Gasperini invece opta per rinforzare la sua difesa passando a un 5-4-1 con l’impiego di Marchese e Capel. Ma il mister rossoblu non fa i conti con l’oste Francesco; è il 32° e Gervasoni fischia una punizione per i giallorossi: Re Mida con il numero 10 è pronto dal limite, parte un siluro che ci mette un istante a gonfiare la rete sul palo lontano. E’ stupefacente, una punizione da brividi, ti dici “non può andare di nuovo così!“. Eppure tra lo stupore, l’invidia e l’ammirazione, va di nuovo esattamente così, Totti entra e capovolge le sorti della gara, che sia una rete, un assist, o la “sola” spinta di squadra. Totti è sempre la desiderata tachicardia di chiunque ami il calcio.

Ci riprova dopo qualche minuto, sempre su punizione: la palla scivola facilmente tra i piedi della barriera però poi trova i guanti di Lamanna.

La Roma è di nuovo carica e arriva il colpaccio. L’inaspettato di Dzeko rimette in area una palla praticamente data fuori, El Sharaawy subentra, raccoglie e con il suo destro sigla la rete della vittoria.

Con il Leicester che vince lo scudetto, per la Roma sarebbe una serata perfetta se il Napoli perdesse contro l’Atalanta ma i giallorossi restano comunque terzi. Ritrovano con estrema gioia il loro Strootman, festeggiano ancora il culto di Capitan Totti e si convincono sempre di più di rivederlo all’Olimpico ben oltre l’8 maggio.

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