Pioggia viola sull’eredità di Prince
Pioggia viola sull’eredità di Prince. Ad una settimana della sua morte, infatti, si scopre che il cantante non ha lasciato agli eredi alcun testamento. La sorella Tika Nelson chiede la nomina di un amministratore che possa gestire i beni lasciati in eredità dalla sua prematura scomparsa; la morte improvvisa, le cui cause sono ancora da chiarire in attesa dei risultati dell’autopsia, crea un’intricata processione post morte, visto che tanti potrebbero essere gli eredi aventi diritto. La famiglia di Prince, infatti, si allarga oltre alla succitata Tika, anche ad altri cinque fra sorellastre e fratellastri: John, Norrine, Sharon, Alfred e Omarr. Secondo la documentazione lasciata in tribunale, Tika Nelson, considerandosi unica “vera” sorella, ritiene di essere autorizzata ad avanzare la richiesta della nomina, come amministratore dell’eredità di Prince, di Bremer Bank, società che per nove anni ha gestito i beni del cantante e quindi ritenuta quella più adatta a ricoprire tale posizione. Il patrimonio della star di Minneapolis ammonterebbe, secondo alcune stime non ancora ufficiali, ad alcune centinaia di milioni di dollari; il valore delle proprietà sarebbe di circa 27 milioni, mentre oltre 150 milioni di dollari il bottino guadagnato in diversi anni di stimata carriera di cui 55 solo nel 2015. Secondo la legge vigente nel Minnesota, in assenza di un testamento diretto, i beni vengono divisi in parti uguali tra gli eredi aventi diritto; la richiesta di un amministratore blocca però, di fatto, questa procedura anche perché resta ancora da chiarire l’effettiva esistenza di un testamento, oltre alle cause che hanno portato al decesso Prince, trovato morto nella sua casa di Minneapolis, in Minnesota, il 21 Aprile scorso all’età di 57 anni. Tante illazioni si sono avvicendate sulla misteriosa morte del cantante, tra malattie e presunto suicidio, tra fuga di notizie e fantomatiche notti insonni trascorse nel suo studio di registrazione che saranno, si spera, presto chiarite dai risultati dell’autopsia. Intanto Londell McMillan, legale della star, smentisce l’uso di droghe da parte del suo assistito: “Non era drogato e amava la vita. Conduceva una vita salutista era vegano e famoso per il suo stile di vita pulito”. Che la pioggia viola lavi via ogni dubbio e dia pace alla memoria di una delle pop star più innovative ad amate degli ultimi trent’anni.
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