AIDS, arrivano nuove speranze nella lotta contro la malattia
Nel 1991, l’opinione pubblica, i media e le autorità, cominciarono a modificare il loro punto di vista sull’AIDS. Non si trattò di un cambio di prospettiva casuale. Quell’anno, il campione della pallacanestro Magic Johnson, annunciò pubblicamente il proprio ritiro dallo sport a causa dell’AIDS. Si trattava della prima persona famosa, al di fuori dell’ambito dello spettacolo e dell’ambiente gay, a contrarre il morbo. Diventato un simbolo della lotta contro l’AIDS, Johnson trasforma la questione da problema limitato a un determinato settore, in un problema che in realtà può colpire chiunque. La malattia, tra gli anni ’80 e i ’90, raggiunge una progressione impressionante e dunque, dopo averne chiarito le cause, si comincia a sperimentare le terapie necessarie per arginare la morte.
Sindrome da immunodeficienza acquisita (SIDA)o, più nota con la sigla inglese di Acquired Immuno-Deficiency Syndrome (AIDS), è la malattia in cui è implicato il virus HIV-1 (prevalente nei paesi occidentali) o HIV-2 (diffuso unicamente nell’Africa occidentale).
Nuove speranze arrivano dalla medicina italiana, assicurando che nel giro di 3-5 anni, si arriverà a negativizzare pazienti sieropositivi e il virus resterà ‘imprigionato’ all’interno dell’organismo. Grazie a una terapia relativamente leggera, ha dichiarato Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), queste persone non saranno più contagiose, e inoltre “potremo vincere la ‘battaglia delle battaglie’, contro un’infezione che nel nostro Paese cresce al ritmo del +4% di nuove infezioni ogni anno, come la sindrome metabolica”. Ma quale costo avrà un trattamento simile? Ovviamente alto, come elevato sarà il prezzo dei farmaci. Su questo punto, Luca Pani si è espresso dicendo che questo è il motivo per cui l’Aifa ha deciso di trattare prima i pazienti con Hcv più gravi e successivamente “arriveranno altre molecole e combinazioni di molecole che negativizzeranno i pazienti in sole due settimane di terapia, con un costo immensamente inferiore. Queste strategie consentiranno di curare molti pazienti a un costo minore di quello attuale”.
E ancora, in questo mese di aprile, altre notizie sono giunte, sul fronte AIDS, dalla Cina: un team di ricercatori della Medical University di Guangzhou ha modificato geneticamente embrioni umani utilizzando CRISPR / Cas9 (un metodo che permette di mutare geni specifici, uno ad uno, sperando in questo modo di scoprire quali sono quelli fondamentali nello sviluppo dell’embrione). Gli scienziati hanno cercato di aggiungere un cambiamento negli embrioni, nel tentativo di renderli HIV-resistenti ma gli esperimenti sono stati positivi soltanto in modo parziale. Altre novità, all’inizio di aprile, sono arrivate dal Dipartimento di Chimica e tecnologie chimiche dell’Università della Calabria, dove in un comunicato, il prof. Bartolo Gabriele ha dichiarato di aver messo a punto una strategia di sintesi di nuove molecole “che presentano una significativa attività antagonista nei confronti del virus Hiv responsabile dell’AIDS”.
La maggior parte delle persone è convinta, ancora, che il mostro AIDS sia una malattia confinata agli anni ’80. Ma i dati ci confermano che così non è.
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