Sì al ddl Boschi: il bicameralismo imperfetto

Approvato , ieri alla camera, il ddl Boschi con 367 voti  favorevoli e 7 contrari; le opposizioni  hanno lasciato la camera. Il decreto, che abolisce di fatto il bicameralismo perfetto, diventerà effettivo solo dopo il referendum confermativo del prossimo ottobre, dopo essere stato pubblicato sulla Gazzetta; secondo l’articolo 138 della Costituzione infatti, non avendo raggiunto la maggioranza dei due terzi delle camere, il giudizio definitivo passa nelle mani dei cittadini.

Ecco cosa cambia con il ddl Boschi in quattro punti chiave:

  1. La riforma propone il superamento del bicameralismo perfetto; allo stato attuale dei fatti le leggi, ordinarie e costituzionali, necessitano dell’approvazione di entrambe le Camere. La riforma conferisce, invece, alla Camera dei deputati il ruolo di unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale e l’unica assemblea predisposta ad approvare leggi ordinarie, di bilancio e di fiducia al governo. Il Senato diventerà il “Senato delle Regioni”, non più eletto dal popolo ma dai consigli regionali che, con metodo proporzionale, eleggeranno 21 sindaci e 74 consiglieri regionali; a questi 95 Senatori si aggiungeranno 5 Senatori nominati direttamente dal Presidente della Repubblica. Non saranno nominati più Senatori a vita, carica che resterà valida solo per gli ex Presidenti della Repubblica; il Senato diventerà quindi un organo di raccordo tra lo Stato, le Regioni e i Comuni i cui membri continueranno a partecipare all’elezione del Presidente della Repubblica.
  2. L’elezione del Presidente della Repubblica sarà decisa dalle camere in seduta comune; alla votazione non parteciperanno più i delegati regionali. A differenza dell’attuale legge in atto, sarà necessaria la maggioranza dei due terzi fino alla quarta votazione; dalla successiva in poi basteranno i tre quinti. La maggioranza assoluta diventerà elettiva solo dal nono scrutinio in poi.
  3. Il Cnel (Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro), organo ausiliario con funzione consultiva per le leggi sull’economia (il consiglio può anche proporre leggi in materia economica) e le leggi sul lavoro sarà abolito.
  4. Abolendo il Titolo V , l’ambiente,i trasporti e la navigazione,le politiche per l’occupazione, l’ordinamento delle professioni e la sicurezza sul lavoro tornano ad essere di competenza esclusiva dello Stato.

"ddl Boschi"Critiche le opposizioni, che sono uscite dall’aula subito dopo le dichiarazioni di voto; presenti alla votazione la maggioranza e i verdiniani di Ala. Su tutte la Lega che accusa il premier Matteo Renzi di fare “passerella” politica attraverso un atto incostituzionale come il ddl Boschi. Per Forza Italia e il suo leader Silvio Berlusconi la Costituzione andava cambiata attraverso una larga maggioranza ed un percorso ampiamente condiviso. Ai risultati del prossimo referendum di ottobre sembrano legate le sorti di questo governo e del suo leader Matteo Renzi che ha ribadito, ancora una volta, la sua intenzione di abbandonare la politica all’indomani di un insuccesso referendario.

 

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