Bruxelles: guardia della centrale nucleare uccisa. Sparisce il badge
Nella centrale nucleare di Charleroi, nei pressi di Bruxelles, un’agente della sicurezza è stato assassinato e derubato del badge di accesso.Il vigilantes è stato vittima di un agguato: è stato sorpreso di notte, sotto casa, da un colpo di pistola, mentre passeggiava col suo cane.
L’omicidio, passato praticamente inosservato dai giornali, è avvenuto giovedì scorso e secondo quanto riportato dalla testata belga ” Derniere heure “, potrebbe indicare il vero obiettivo dei terroristi della cellula di Parigi e Bruxelles: un devastante attacco agli impianti nucleari.
I miliziani dell’isis che hanno colpito Bruxelles stavano quindi preparando un attacco contro una centrale nucleare.
A riprova di quest’ipotesi, il quotidiano belga, che fa riferimento a fonti nella polizia, afferma che fratelli Ibrahim e Khalid el Brakraoiu, i due kamikaze di Bruxelles, avevano a lungo spiato il direttore del programma di ricerca e sviluppo nucleare belga con l’intento di rapirlo per costringerlo poi a farli entrare nella centrale nucleare.
In un appartamento a Bruxelles, nel quale ha fatto irruzione la polizia anti-terrorismo dopo le stragi di Parigi,erano state rinvenute infatti oltre dieci ore di video a inquadratura fissa della casa del direttore di ricerca e sviluppo del programma nucleare belga, e moltissime ore di ripresa che testimoniano il costante pedinamento del direttore da parte dei terroristi.
Questo ritrovamento avrebbe fatto precipitare gli eventi e scattare l’operazione che ha condotto all’ arresto di Salah Abdeslam, e alla successiva rappresaglia islamica a Bruxelles.
Bruxelles doveva essere come Parigi nelle intenzioni degli attentatori che progettavano una vera carneficina al centro dell’Europa con una serie di attacchi, esplosioni e sparatorie clamorose.
I terroristi però si sarebbero visti costretti ad accelerare i loro piani e davanti a questo ulteriore giro di vite, avrebbero rinunciato all’attacco nucleare ripiegando sulle bombe all’aeroporto e la metro di Bruxelles.
Di fronte alla minaccia di un’attacco all’impianto atomico le autorità belghe hanno disattivato il badge della guardia uccisa e quello di altri undici colleghi.Delicate indagini sono in corso e l’allerta su gli obiettivi nucleari è altissimo già da subito dopo gli attentati di Parigi.Il Belgio rappresenta un obiettivo sensibile anche sotto questo punto di vista: qui si trovano sette reattori nucleari attivi, la cui sicurezza è stata messa in discussione in più circostanze.
Il Centro di ricerca nucleare, a soli 60 km da Bruxelles era già stato oggetto di critica da parte dell’amministrazione Bush nel 2004 e nel tempo sono stati vari gli incidenti e le attività di sabotaggio che hanno messo in discussione la sicurezza del sito atomico belga.
In Siria è stato ucciso circa un anno e mezzo fa anche un militante marocchino dell’ Isis, Ilyass Boughalab, che in passato era stato ispettore in aree molto sensibili del reattore nucleare di Doel(Belgio).
Si sta quindi delineando una strategia del terrore unica, che da Bruxelles arriva a Parigi con l’ intento di fare più morti e disastri possibili, ma che presto secondo presidente francese Francois Hollande potrebbe essere annientata anche se potrebbe non essere l’unica. Le indagini nelle due capitali proseguono e si intersecano, come testimonia l’ondata di arresti delle ultime 24 ore.
Ad Argenteuil, nella banlieue di Parigi, è stato sventato un piano terroristico “in avanzato stato di sviluppo”, ed il suo ideatore legato ad Abbaoud, colui che aveva progettato gli attenti del 13 novembre a Parigi, è stato arrestato.
A Bruxelles sono stati arrestati sei sospetti in diversi blitz, di cui uno a Schaerbeek durato molte ore: il 40 enne marocchino sarebbe forse un pezzo grosso dell’organizzazione terroristica ma la polizia non ha rivelato la sua identità.
Fermato ed identificato in queste ore, secondo il quotidiano francese ‘Le Soir’, anche il presunto terzo attentatore di Bruxelles (noto come l'” uomo col cappello”, che appare in un video di sorveglianza all’aeroporto di Bruxelles, poco prima dell’attentato a fianco dei due fratelli assassini el Brakraoiu).
Un tassista, che ha trasportato il gruppo di terroristi all’aeroporto di Bruxelles il giorno dell’ attentato, avrebbe riconosciuto in un confronto all’americana il giornalista free lance, Faycal Cheffou.
Il giornalista sarebbe un reclutatore dell’ Isis e pertanto non si sarebbe fatto esplodere,
l’ uomo e’ tuttora in stato di arresto a Bruxelles.
Nessuna conferma sul fatto che sia veramente lui l’attentatore dalla Procura fino ad ora.