“Sorry for Bruxelles”: solidarietà per le vittime degli attentati
“Sorry for Bruxelles”. Sembra un messaggio apparentemente semplice, eppure sta facendo il giro del mondo diventando così un simbolo di pace e speranza. É il messaggio di solidarietà che un bambino migrante che si trova nel campo per rifugiati di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove da molte settimane si trovano ammassate più di 13mila persone che hanno cercato di attraversare il confine per andare in Nord Europa, ha voluto mandare alle vittime degli attentati di Bruxelles. Si tratta di un semplice foglio bianco scritto con pennarelli, il nome della città è in rosso e gocciola sangue.
Nelle ultime 24 ore sono state molte le manifestazioni di solidarietà ma anche di cordoglio provenienti da tutto il mondo, come il disegno del vignettista di Le Monde Plantu, con la bandiera francese che abbraccia quella belga in lacrime e due date: Parigi, 13 novembre; Bruxelles, 22 marzo. Diversi vignettisti internazionali, inoltre, hanno creato delle immagini usando la bandiera o i simboli del paese, dal noto personaggo-simbolo del fumetto belga, Tintin, al Manneken-Pis, ovvero la piccola statua di un bambino che fa pipì che si trova al centro della capitale belga, uno dei monumenti più noti.
Nelle principali piazze e strade del centro di Bruxelles sono comparse scritte con i gessetti sul cemento: “Fuck terror“, “love“, “freedom“. Le immagini sono state postate sui social con l’hashtag #wearebrussels, insieme ai moltissimi messaggi di solidarietà accompagnati dall’hashtag #PrayForBelgium. Inoltre la Fontana di Trevi ed il Campidoglio, la Tour Eiffel di Parigi e la Porta di Brandeburgo a Berlino si sono illuminate con i colori della bandiera belga, nero, giallo e rosso come dimostrazione di cordoglio e in ricordo delle vittime innocenti di questa assurda strage che non ha sconvolto solamente il Belgio ma l’Europa intera.
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