Mogherini: 450mila migranti pronti a sbarcare

Federica Mogherini, la responsabile Esteri dell’Ue, lancia l’allarme in una lettera ai ministri degli Esteri dell’Ue : quasi mezzo milione di migranti dalla Libia sarebbero pronti a partire per l’Europa. Dopo Grecia e Turchia, ora anche l’ Italia potrebbe essere nuovamente presa d’assalto da un ondata massiccia di sbarchi.

Il premier inglese David Cameron pertanto ha organizzato un’incontro ristretto e specifico sulla questione dei migranti in arrivo dalla Libia ieri, coinvolgendo la Mogherini, Matteo Renzi, Angela Merkel, il maltese Joseph Muscat, lo spagnolo Mariano Rajoy e Francois Hollande per cominciare ad affrontare la nuova emergenza. In seguito a questo incontro la Mogherini è stabilito che il 18 aprile a Lussemburgo si terrà un vertice dei ministri della difesa e degli esteri Ue per discutere le eventuali misure da adottare.

E’ stato inoltre da poco raggiunto a Bruxelles l’accordo Ue con Ankara per l’ emergenza turca e Matteo Renzi, nonostante le perplessità sulla reale applicazione dell’accordo, ha dichiarato che esso costituisce un precedente che potrebbe domani essere replicato per altri Paesi africani a cominciare dalla Libia.

Il premier italiano aveva anche attirato l’attenzione sulla questione dei flussi migratori dalla Libia e dall’Africa anche durante la riunione dei socialisti europei prima del Consiglio Europeo, facendo notare che i migranti che arrivano in Turchia non sono solo siriani ma anche africani. L’Europa pertanto secondo Renzi deve cercare di gestire la questione dei flussi di migranti non solo ad est ma anche da sud: dall’Africa, dalla Libia per inciso, ma soprattutto non può dimenticare Tunisia ed Egitto. Flussi di migranti che,è facile immaginare, avranno come mete precipue l’ Italia, Malta, e la Spagna.

Diviene quindi prioritario un’intervento che rafforzi ed intensifichi la missione navale Eunav for Med, perché  questa passi alla fase” 2b” dove sono previsti interventi anche sulle coste per cui è necessario il consenso delle autorità libiche.

Una delle possibili soluzioni a questa nuova ondata migratoria è infatti strettamente connessa alla nascita del nuovo governo libico di unità nazionale, ma attualmente questo è bloccato fuori dal paese, in Tunisia.

In quest’ ottica il Consiglio Ue avrebbe espresso apertamente il suo sostegno a Al Serraj e al nuovo governo libico, che auspica di entrare a Tripoli per fine mese, quando vi saranno le condizioni di sicurezza sufficienti per i suoi componenti.

Infatti  non appena il il neonato governo libico avrà la possibilità d’ insediarsi nel paese, le autorità europee potranno mettere in atto un piano per addestrare la guardia costiera libica e agire congiuntamente con le municipalità della costa per contrastare il traffico di esseri umani e l’ immigrazione clandestina, inviando la polizia europea in Libia per collaborare con le autorità.Ma tutto questo non potrà verificarsi se il nuovo governo d’ unità nazionale non riesce ad entrare a Tripoli.

Matteo Renzi ha anche aggiunto che: “La posizione dell’Italia è che il governo di unità nazionale libico possa lavorare ed essere il più possibile riconosciuto siamo convinti che debba essere aiutato e che sia un errore intervenire militarmente senza un’esplicita richiesta».Infine il premier italiano ha commentato che in caso di nuove ondate migratorie dalla Libia e dal Nord Africa bisognerà intervenire immediatamente,con fondi, politiche di cooperazione e aiuti allo sviluppo “non promossi da un singolo Paese ma attuati dall’Unione europea”.