Mediatrade: condanne in appello
I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno ribaltato il verdetto di assoluzione in primo grado del luglio 2014 ed hanno condannato ad un anno e due mesi di reclusione il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ed il vice-presidente Piersilvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediatrade. Assolti gli altri sei imputati, fra loro il produttore americano Frank Agrama.
Confalonieri e Berlusconi sono stati riconosciuti colpevoli di frode fiscale riguardo l’anno 2007, ma il processo si prescrive ad aprile, quindi non giungerà mai in Cassazione. Le motivazioni di questa sentenza di appello si conosceranno entro novanta giorni, in seguito dunque rispetto deadline dell’intero dibattimento prevista dalla legge.
Sta pertanto giungendo a conclusione una vicenda che si è snodata per anni attraverso due differenti rami giudiziari. Nell’ambito del processo Mediaset, Silvio Berlusconi aveva subìto nel 2013 una condanna definitiva per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita e creazione di fondi neri. Era stato invece prosciolto nel processo Mediatrade che qui prendiamo in esame.
Il gruppo milanese è stato in sostanza ritenuto responsabile di irregolarità relative alla compravendita di diritti televisivi e cinematografici con aziende americane. Mediaset avrebbe creato ad arte delle società schermo allo scopo di gonfiare il prezzo dei diritti tv, creare fondi neri all’estero, frodando così il fisco italiano per una cifra attorno agli 8 milioni. Ancora una volta però, la prescrizione cancellerà tutto.