Epidemia di stafilococco al San Camillo
Al San Camillo è esplosa una epidemia di stafilococco aureo. Tutto nasce dal reparto di Neonatologia dove un bambino del nido è stato individuato come il “paziente 0”. Da lui è partita l’epidemia, che ha coinvolto altri 16 bambini risultati positivi al batterio. Ancora incerto il motivo per il quale si sia sviluppato in tutto il reparto. Non è chiaro nemmeno se il batterio sia nato all’interno dell’ospedale oppure sia stato portato da fuori dal bambino, già infetto al momento dei controlli presso il reparto di Neonatologia.
L’epidemia di stafilococco ha coinvolto anche il personale medico. Sono ben 17 gli individui colonizzati, ovvero che sono venuti in contatto con il batterio senza sviluppare la malattia. In via precauzionale sono stati sottoposti a controlli con tampone nasale i 215 operatori dei reparti collegati a quello di Neonatologia. Fortunatamente non si è registrato nessun caso tra i genitori dei bimbi e dall’11 marzo, l’ultimo giorno in cui sono stati fatti altri controlli, non è stato individuato nessun nuovo caso.
Tutto nasce il 23 febbraio scorso quando la direttrice del reparto di Neonatologia ha allertato la direzione sanitaria per la nascita in alcuni bambini del nido di segnali riconducibili al batterio. Dalla segnalazione è scattata la procedura prevista in questi casi e si è attivato il Servizio regionale di sorveglianza epidemiologica e controllo delle malattie infettive. I bambini infetti sono stati immediatamente separati da quelli sani, gli operatori colpiti dal batterio sono stati mandati a casa e curati con gli antibiotici mentre tutti gli strumenti e gli spazi comuni del reparto sono stati sanificati.
Anche con l’emergenza di una epidemia di stafilococco, la struttura non è stata chiusa. Fortunatamente non si sono verificati casi in reparti più sensibili, dove i piccoli pazienti sono più fragili come la Terapia intensiva. La situazione sembra essersi stabilizzata ma la facilità con la quale si sè sviluppato il batterio è preoccupante.