San Giuseppe: ecco zeppole, ravioli e bignè

Pasticceri di tutto il mondo unitevi, le leccornie di San Giuseppe sono pronte a imbandire nei prossimi giorni tutte le vostre vetrine. Sfavillanti nella loro aurea fritta dorata, al forno per i più salutisti, in soffice crema pasticcera, avvolte da un velo di zucchero e di amarena in vetta guarnite, tornano, le tanto attese zeppole della festa del papà. La storia di questo gustosissimo bignè, trova la sua origine in epoca davvero antica, è consuetudine raccontare che San Giuseppe, dopo la fuga dall’Egitto, costretto ad abbandonare l’arte della falegnameria iniziò a vendere frittelle per poter mantenere la Sacra famiglia di Nazareth, sarà per questo che sono così divinamente buone!

La festa del papà, nata un po’ per par condicio della celebrazione di quella della mamma, trova l’ufficiale consacrazione solo nel 1968, grazie alla decretazione del Santo Padre, Paolo VI, omaggia così tutti i papà del mondo nel giorno di San Giuseppe, archetipo del braverrimo babbo.

Così da che erano i bambini a ricevere dai propri genitori un giocattolo in legno per ricordare il buon falegname, si è passati al giusto festeggiamento dei papà, con dolci, poesie, lavoretti e feste in tutto il mondo.

In Italia, la solennità di San Giuseppe in prossimità del fine inverno, coincide anche con il più profano rito di purificazione agraria, i residui dei raccolti vengono bruciati in un grande falò, e quando la fiamma si affievolisce nell’ardere, i più audaci zompano il rogo nell’idea del buon auspicio.

La penisola è attraversata da fiere e sagre: la Tortellata lombarda di San Giuseppe, la festa dei fauni a Sermoneta, la torciata di Pitigliano, massa e ceci nel salentino, la festa della Raviola in Emilia, la Tavuliata nel messinese, insomma l’Italia, tutta, si colora di allegria e famiglia.
Tra sorrisi, baci, filastrocche e cremose calorie, cari papà, godetevi meritatamente questo giorno tutto vostro.