Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono stati liberati. Questa mattina sulla pagina Facebook del Sabratha Media Center in Libia è comparso un messaggio che riproduceva un bigliettino: “Sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia»

Il messaggio è stato accompagnato dalla foto dei due italiani ed è stata confermata dal Consiglio Militare di Sabratha. Resta il mistero sulla data, visto che è riportata quella di domani. Pollicardo e Calcagno erano stati rapiti verosimilmente dall’ISIS in Libia nel luglio del 2015 assieme a Fausto Piano e a Salvatore Failla, uccisi questo mercoledì sempre nella città di Sabratha. Dipendenti della Bonatti di Parma come i loro sventurati colleghi, i due operai hanno potuto mettersi in contatto con le famiglie. Ora si trovano presso la polizia locale, verranno trasferiti a breve in una zona sicura e da lì agenti italiani li riporteranno a casa.

Il presidente del COPASIR, Stefano Stucchi sta tentando di ricostruire la vicenda che ha portato alla morte di Piano e Failla, al momento incerta. Sarebbero stati traditi dall’autista Mohammed Yahia che li avrebbe consegnati a suo zio, simpatizzante dei movimenti radicali. Alcune fonti parlano addirittura di fuoco amico, sarebbero stati scambiati per jihadisti stranieri. Stucchi è al momento non pienamente convinto che i sequestratori appartenessero effettivamente all’ISIS. Ciò che è certo è che la confusionaria situazione politica in Libia rende assai problematico un accertamento dalla verità, le varie forze contrapposte presenti nel paese hanno interesse a fornire versioni differenti.