Grillo contro l’utero in affitto

Alle polemiche seguite alla discussione e all’approvazione della Legge Cirinnà hanno fatto seguito in questi giorni quelle scaturite dalla notizia della paternità di Nichi Vendola, che assieme al suo compagno Ed Testa ha avuto un bambino nato in America da una madre surrogata.

Beppe Grillo ha scritto una lettera al Corriere della Sera nella quale parla di “vite umane low cost”, di Vendola “lontano da quello che sta accadendo nel mondo reale” e sottolinea come diventi curioso come “il prezzo delle creature viventi possa diventare così basso, e trattabile, proprio quando è altissimo il pericolo di sconvolgimenti irreparabili dello stato sociale e morale di un popolo”. L’intervento del fondatore del Movimento 5 Stelle è stato corroborato quello di Luigi DiMaio, che a Repubblica aveva criticato Vendola affermando che “i bambini non si comprano”. Evidente come sia la linea del movimento, resta da capire se questa sia autentica convinzione, se la base sia d’accordo, o se si tratti di mera polemica politica unita alla necessità di accreditarsi presso i cattolici nel tentativo di ricavare un tornaconto elettorale.

Non a caso nelle stesse ore è giunto puntuale il parere di Marco Tarquinio, il quale ha rincarato la dose lamentando il linguaggio politicamente corretto utilizzato dai notiziari della RAI per commentare la vicenda. Il direttore di Avvenire ha poi spostato la questione sul campo economico e sociale “Non tutte le persone omosessuali sono ricche e potenti, ma tutte le madri surrogate ‘acquistate’ da coppie eterosessuali od omosessuali sono povere e senza potere”