6 Marzo, primarie del centrosinistra per le comunali di Roma
Domenica 6 Marzo si terranno le primarie del centrosinistra di Roma che eleggeranno il candidato di coalizione per la corsa alla poltrona di primo cittadino romano. Sei sono i candidati che si contenderanno l’onere e l’onore di accreditare la coalizione dopo la debacle ed il triste fallimento dell’amministrazione Marino: Chiara Ferraro, studentessa dell’istituto di Agraria Giuseppe Garibaldi di Roma, affetta da autismo ed epilessia, che pone al centro del programma una città autistic friendly; Roberto Giacchetti, già presente nell’amministrazione Rutelli come capo della sua Segreteria ,Capo di Gabinetto e più volte deputato, battutosi strenuamente per l’abolizione del porcellum; Domenico Rossi, ex Generale di Corpo dell’Armata dell’Esercito ed attuale Sottosegretario alla Difesa, in prima linea in passato per riforme come l’abolizione della leva obbligatoria e l’accesso delle donne nelle Forze Armate; Gianfranco Mascia, ecologista scrittore e blogger, tra i fondatori e co-portavoce dei Verdi di Roma; Roberto Morassut, già consigliere comunale ed assessore all’urbanistica di Roma tra il 2001 e il 2008 contribuendo ad approvare il Piano Regolatore di Roma; infine Stefano Pedica, costruttore romano già eletto alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. Le polemiche non tardano ad arrivare a ridosso delle votazioni, con l’esclusione del sabato come giornata utile per il voto , come chiesto da Giacchetti col sostegno di altri candidati. Alla convocazione infatti dei rappresentanti dei candidati è emersa la mancanza del tempo necessario per accordare tutti; la proposta della doppia giornata elettorale nasconde la paura di un flop di presenze nei seggi delle diverse municipalità di Roma. I due candidati contrari al voto esteso al sabato sono Stefano Pedica e Domenico Russo, entrambi sostenitori della linea contraria al cambio di regole in corso d’opera. Intanto scoppia anche una polemica tutta interna al PD con Morassut che accusa la maggioranza del partito e il presidente Matteo Orfini di caldeggiare la candidatura di Roberto Giacchetti per le primarie del centrosinistra. Che lo scontro fratricida abbia inizio, come il “Kramer contro Kramer” tanto caro al Partito Democratico.