Tenuta il Palagio: Sting tra i best 100 vinicoltori
Sting ed il suo “Tenuta il Palagio” sono stati inseriti nella lista dei 100 vini italiani più buoni del 2015. Dopo 10 anni di attività e di produzione, viene riconosciuto il grande lavoro e la passione vinicola dell’ex frontman dei Police. La classifica stilata da Wine Spectator, rivista leader del settore e punto di riferimento per gli enologi soprattutto statunitensi, ha elevato quella che per molti era solo uno dei tanti vezzi da pop star a vera e propria arte vinicola.
La sua etichetta Tenuta il Palagio, le sue bottiglie e forse anche Sting stesso daranno quindi presenti a Verona, per “Opera Wine” la degustazione organizzata proprio dalla rivista americana che inaugurerà il il cinquantesimo Vinitaly. Un riconoscimento importante per un’azienda vinicola nata appena 10 anni fa che si ritrova a presentare il proprio prodotto spalla a spalla con aziende italiane le cui famiglie imbottigliano da secoli. L’autore di “message in a bottle” (appunto) rilevò la tenuta in provincia di Firenze nell’ormai lontano 1999 dal duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, con l’intento di farne una grande azienda vinicola. Con l’aiuto dell’enologo italiano Paolo Caciorgna è riuscito in poco tempo imbottigliare un prodotto eccellente, figlio della bellezza della campagna toscana.
Non è certo la prima volta che sentiamo parlare di grandi star d’oltre manica che si innamorano perdutamente della nostra terra e dei prodotti che questa offre. Sting è uno di questi. Anche se l’integrazione tra la pop-star e la vita di un viticoltore fiorentino non sempre si sposano perfettamente. Fece scalpore la notizia di qualche anno fa, quando proprio il proprietario di Tenuta il Palagio invitava i visitatori della proprietà a godere della tradizionale vendemmia fiorentina: bastava versare un piccolo obolo di 262 euro. Certo, la degustazione era inclusa.