Pensione fai da te è l’unica soluzione

Pensione integrativa. Negli ultimi anni, tra tasse elevate, stipendi che diminuiscono, il lavoro che non c’è più, la vita per i cittadini italiani è diventata quasi insostenibile. Un tempo c’erano i pensionati a contribuire nelle spese delle famiglie ma da oggi, e, specialmente per quelli futuri, anche loro si troveranno in una morsa senza scampo dalla povertà. Un ulteriore dilemma per i cittadini è la spesa socio-sanitaria. Infatti, un’indagine portata avanti dall’Unione Nazionale Consumatori mette in evidenza come queste spese, pagate direttamente dalle famiglie, finiscano per colpire il 18% della spesa sanitaria totale, contro il solo 7% della Francia e il 9% dell’Inghilterra. A questo punto una domanda sorge spontanea: dove finiscono tutti i soldi delle nostre tasse se poi anche la spesa socio-sanitaria ci costa così tanto? Una domanda fin ad oggi senza risposta.

In aggiunta, le riforme previdenziali messe in cantiere dagli ultimi governi spostano molto in avanti la data per il pensionamento per chi oggi ha meno di 40 anni di età. E, infine, molti assegni erogati dall’Inps saranno inferiori agli ultimi redditi dichiarati. Questo obbligherà molti contribuenti a costruirsi una pensione integrativa. Chi oggi ha meno di 40 anni di età, ed in certi casi anche chi meno dei 50 anni, si ritirerà dal lavoro molto tardi, cioè tra i 68 e i 70 anni e riceverà con molta probabilità una pensione inferiore, come riporta anche Panorama, di almeno il 40 o 50% rispetto agli ultimi redditi dichiarati. Il Presidente di Forum ANIA-Consumatori, Pier Ugo Andreini, afferma che «Il sistema attuale di welfare è inadeguato a rispondere alle reali esigenze dei cittadini soprattutto a causa del trend demografico che sta rendendo il nostro Paese uno dei più vecchi del mondo. Secondo i più recenti dati Istat, abbiamo toccato il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia e gli ultra sessantacinquenni sono diventati 13,4 milioni, pari al 22% del totale della popolazione italiana, con evidenti conseguenze sul piano pensionistico e dell’assistenza ai non autosufficienti».

Proprio per questo, come ormai sostengono in molti, il miglior modo per darci una vecchiaia più dignitosa è quella di crearci una pensione integrativa, per essere più chiari il fai da te. Ci sono diversi modi per farlo, la prima è quella di aderire ai fondi pensione o ai pip (piani individuali pensionistici delle compagnie assicurative), che sono prodotti finanziari in cui il lavoratore versa periodicamente una parte dei propri redditi. I dipendenti possono destinarvi il Tfr e gli autonomi possono decidere in piena libertà l’enità dei versamenti.
La seconda possibilità sono i piani di risparmio personali, come le polizze sulla vita o i fondi comuni d’investimento, i quali possono essere sottoscritti anche attraverso dei piani di accumulo rateale, versando una somma, anche minima, al mese.

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