Scuola media di Mosso: campagna per acquistare l’isola di Budelli
Sono le contraddizioni del nostro tempo quelle che scatenano il senso civico, questo è successo a Biella dove i ragazzi della II B della scuola media di Mosso hanno deciso di lanciare una campagna dal titolo «Non si sBudelli l’Italia» per lanciare un crowdfunding volto all’acquisto dell’omonima isola di Budelli sita in Sardegna e parte del meraviglioso arcipelago della Maddalena. La vicenda nasce dal dietrofront del magnate neozelandese Michael Harte che scoraggiato dai troppi vincoli nel suo progetto di investimento scientifico sull’isola ha deciso di rimetterla all’asta alla modica cifra di 3milioni di euro. Da qui l’iniziativa dei ragazzi di acquistare l’atollo per trasformarlo in luogo di svago per i giovani. L’isola rosa diverrebbe un rifugio, un luogo di vacanza per ragazzi e ragazze che vorranno usufruirne. La raccolta fondi per ora viaggia su un conto corrente postale dalla causale insolita: «Contributo per l’acquisto dell’isola di Budelli» ed ogni studente vi ha già versato la cifra di 75 euro, spiegando però che: «Sembrano pochi, ma è un primo passo. Noi abbiamo donato 5 centesimi per ciascuno dei 1500 abitanti del nostro paese. Il messaggio che vogliamo lanciare è questo: se tutti gli studenti italiani donassero 50 centesimi potremmo mettere insieme i tre milioni di euro necessari per vincere la prossima asta. Così eviteremo che questo patrimonio finisca nelle mani di un privato, di uno sconosciuto». Ora perciò è tutto affidato alla generosità dei molti che decideranno di aderire a questa bellissima iniziati promossa su Facebook dagli stessi ragazzi e aperta a tutti gli studenti e non che vorranno aderirvi. Un modo alternativo di usare la rete per farne qualcosa di buono come spiega Lorenzo Fiorito, studente della stessa scuola: «I social network saranno per noi un’arma in più. Sono sicuro che tantissimi studenti aderiranno al nostro progetto. Noi, d’altronde, ci abbiamo messo pochissimo tempo a raccogliere i 75 euro per la causa. Sarebbe ancora più bello se riuscissimo a coinvolgere anche gli studenti degli altri Stati che si affacciano sul Mediterraneo». Così d’accordo anche il professore si scienze Giuseppe Paschetto sostenitore della primo ora dell’iniziativa degli alunni: «Alla radice di questo progetto apparentemente ambizioso c’è la consapevolezza che se ci si impegna a qualcosa con determinazione nessun obiettivo è troppo alto. Una bella lezione per i giovani».
@FedericaGubinel