Roma Real Madrid: una sconfitta che vale una vittoria
Prendere Roma Genoa per commentare Roma Real Madrid. Sembra un paradosso, ma in realtà paragonare le due partite per fare un’analisi lucida e razionale è il miglior modo per spiegare la sconfitta dei giallorossi contro il Real dei fenomeni. Partiamo dal risultato: uno l’antitesi dell’altro. Contro il Genoa la Roma aveva vinto 2-0, ieri sera Roma Real Madrid è finita esattamente all’opposto, 0-2 per i blancos. La parte importante del paragone tra i due match, non è tanto nello score finale, è lapalissiano come Roma Genoa sia meglio di Roma Real Madrid, ma quanto in quello che ha scaturito nel pubblico e nella critica la sconfitta di ieri, rispetto alla partita di fine dicembre 2015. Allora infatti fece molto scalpore, nelle poche persone cieche davanti ad una Roma alla deriva, l’ondata di fischi con i quali l’Olimpico salutò la vittoria giallorossa. Era ovvio che per i tifosi romanisti i tre punti non avevano nessun valore rispetto ad una squadra ormai vuota, scarica e senza idee, come era diventata quella di Garcia. Il più volte deriso striscione “Mai schiavi del risultato” era stato tradotto da tutti i tifosi giallorossi in quei fischi di disapprovazione. Allo stesso modo ieri sera, dopo una sconfitta che pregiudica quasi definitivamente la qualificazione in Champions League, tutto l’Olimpico ha applaudito i ragazzi di Spalletti. Sarebbe stato tanto importante quanto esaltante riuscire a fare risultato contro il Real Madrid, ma la prova gagliarda e coraggiosa fornita da tutta la Roma, al cospetto di uno squadrone come quello madrileno, ha fatto scattare nei 60.000 dell’Olimpico quel senso di soddisfazione masochista per una sconfitta onorevole, che si è tradotto in applausi convinti per i giocatori.
Raccontare Roma Real Madrid, il gol di Cristiano Ronaldo o il raddoppio di Jesè è superfluo rispetto alla prestazione e ai numeri ottenuti dai giallorossi in una sfida che pareva impossibile alla vigilia. “Speriamo non sia come con il Barcellona e il Manchester”, “mi accontenterei di fare bella figura”, “ripetere la difesa vista con il Napoli o all’andata con il Barcellona sarebbe un buon risultato”. Questi erano i presupposti alle 20.44 di ieri sera. Pensieri che due ore dopo sono diventati il commento post partita di Spalletti: “Sono dispiaciuto perché è un risultato che ci penalizza troppo. C’è la presa di coscienza dell’ottima prestazione e proprio perché tutti dicono così reagiamo in questa maniera. Avremmo meritato di più.” Le progressioni di Salah ed El Shaarawy, il grande lavoro di soffocamento del centrocampo romanista sui portatori di palla del Real e anche i rigorini non visti dall’arbitro, sono tutte situazioni che non possono essere dimenticare e vanno oltre la sconfitta. Ma ci sono anche i numeri a dire che la Roma avrebbe meritato di più, numeri che premiano la prestazione della Roma e prestazione che ha generato quel senso di dispiacere, rabbia e delusione nello stesso tifoso giallorosso che due ore prima sperava di non farsi troppo male.
Tornando al paragone Roma Real Madrid vs Roma Genoa basta guardare il numero dei tiri creati nelle due partite. Ieri sera sono state undici le conclusioni verso la porta di Keylor Navas. Due mesi fa furono sette. Anche le chanches create sono maggiori con gli spagnoli: 9 a 5. E’ tanto ovvio sostenere che una vittoria è meglio di una sconfitta, quanto dire che fare questi numeri contro il Real è un enorme passo avanti rispetto alle penose statistiche contro un derelitto Genoa. Anche senza utilizzare i numeri, ripensare alla povertà di gioco di quella Roma così anarchica e legata doppio filo alle invenzioni dei singoli, rispetto al gioco corale messo in campo ieri, non può non suscitare un senso di soddisfazione e appagamento scisso dal mero risultato finale. La Roma di ieri ha perso ma ha convinto, ha fatto tornare il sorriso a tutti i tifosi. Anzi ha suscitato in molti il pensiero autolesionista “…certo se avessimo cacciato prima Garcia…”. Rivangare il passato fa nascere soddisfazione se paragonato ad oggi, ma allo stesso modo porta ad infliggersi una rabbia ormai inutile. Tornando al campo lo 0-2 è pesante, ma come ha detto lo stesso Spalletti “se al Real gli concedi un metro lo fanno diventare un chilometro”. Infatti due metri concessi, sono diventati due chilometri e due gol. La sconfitta rimane e la Champions è ormai scappata via, ma il significato vero di questa sconfitta rappresenta la certezza che la strada e il lavoro intrapreso dai giallorossi sia quello giusto e possa portare presto a successi assicurati.
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