Il piemonte apre alla cannabis terapeutica
La cannabis terapeutica sbarca in Piemonte. Nella giornata di ieri la giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alla sanità Antonio Saitta ha messo nero su bianco le linee guida per l’assunzione dei medicinali cannabinoidi a scopo terapeutico: necessaria la ricetta del medico specialistico o del medico di base per le patologie indicate tassativamente dal ministero della salute. Il farmaco sarà fornito direttamente dalle farmacie ospedaliere.
Le patologie che al momento rientrano nell’elenco del ministero sono dolore da sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale resistente alle terapie convenzionali, dolore cronico il cui trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace, effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa che non rispondono ai trattamenti standard ed altre come l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali.
Il piemonte va quindi ad aggiungersi alla lista di regioni che già da qualche tempo sono impegnate nella promozione della cannabis a scopo terapeutico, quali Puglia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Molise e Toscana.
La regione ha inoltre stanziato un fondo di duecentomila euro tesi alla promozione di ricerca, sperimentazione e progetti pilota con soggetti qualificati per la produzione di preparati a base di thc.
Quello legislativo è stato però solo il primo passo: seguirà nelle prossime settimane infatti una fase d’informazione alle famiglie residenti sul territorio ed affette da queste patologie, circa l’utilità dei cannabinoidi, il metodo di somministrazione e le forme di rimborso per l’acquisto degli stessi.