Da oggi, A2A, inizia la campagna di ri-acquisto delle proprie azioni. Il piano di “BuyBack” avrà durata massima di diciotto mesi e riguarderà circa l’1% del capitale dell’azienda, per un totale di 35 milioni di azioni. A2A è una delle più importanti multiutility italiane e distribuisce energia in gran parte dell’area Lombarda e non solo. Dopo un’oscillazione in borsa, negli ultimi giorni il suo titolo è salito, grazie anche alla conferma di un’imminente partnership con la Linea Group Holdig, altra multiutility controllata dai comuni di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato.

A2A buybackQuesta mossa finanziaria sta prendendo sempre più piede in borsa. Grazie al BuyBack, infatti, una società può facilmente ricompensare i propri azionisti e ridurre le azioni in circolazione in un colpo solo. Ri-comprando le proprie azioni, esse spariscono dal mercato perché una società non può essere “azionista di sé stessa”. I titoli ancora in circolazione incrementeranno quindi il proprio valore e gli azionisti godranno quindi di maggiori profitti. L’ultimo rimbalzo in borsa di A2A fa ben sperare, soprattutto i piccoli azionisti, che dall’operazione trarrebbero i maggiori profitti, vedendo incrementare il valore delle proprie azioni senza ulteriori investimenti.

A2A

A2A è da sempre specializzata nella produzione di energia da fonti rinnovabili che, stando al sito dell’azienda, coprono il 53% dell’energia erogata. I suoi impianti sono per lo più siti in Lombardia, ma anche in Friuli, Abruzzo e in Campania. Qui gestisce il termovalorizzatore di Acerra (NA), già al centro di alcune polemiche e di un ricorso terminato e respinto nel Luglio scorso, in cui comitati di cittadini richiedevano l’annullamento dell’autorizzazione integrata ambientale concessa dalla Regione Campania all’impianto di sua proprietà e dato in concessione a A2A. In questa sede i giudici non hanno identificato nei motivi del ricorso delle giustificazioni valide all’annullamento, non considerando come inquinanti o pericolose le condizioni dell’impianto.