Unioni civili: dibattito con la Cei
Le unioni civili tornano a far discutere e il dibattito si riapre con la Conferenza Episcopale Italia. In questi giorni il dibattito si è riacceso a causa del voto segreto, che come ha ribadito Matteo Renzi, non dovrebbe essere deciso dalla Cei. Renzi ha infatti dichiarato: «Il voto segreto lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei». Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente del Senato Pietro Grasso, dichiarando: «Mi pare che si possa dire che io rispetto tutte le opinioni nel merito ed è giusto che ognuno si possa esprimere. C’è la libertà di espressione. Sulle procedure però c’è la prerogativa delle istituzioni repubblicane di decidere».
Sulla questione è intervenuto anche il portavoce della Conferenza Episcopale Italiana, Ivan Maffeis, confermando l’importanza delle Camere e concludendo che il Cardinal Bagnasco non avrebbe avuto intenzione di entrare in questioni tecniche politiche. Maffeis ha, infatti, affermato: «Il cardinale Bagnasco non intendeva entrare in un discorso tecnico, in alcun modo, questo appartiene alla sovranità delle Camere, il suo piuttosto è stato un appello alla libertà di coscienza tenendo conto di quello che c’è in ballo con la legge sulle unioni civili. Non era intenzione né sua, né in generale della Chiesa italiani entrare in argomenti di carattere tecnico. L’orizzonte era un altro: di fronte alla posta in gioco di temi sensibili che toccano la vita di tutti sottolineare la libertà di coscienza, ma a noi non compete dire come nel merito». Rispetto a Maffeis, invece il segretario della Cei, Nunzio Galatino, ha liquidato la questione dicendo di non voler parlare per rispetto delle istituzioni. Ovviamente la questione è molto delicata, proprio perché lo stesso tema delle Unioni Civili è stato ultimamente al centro dell’attenzione pubblica a causa dei probabili cambiamenti che apporterà al sistema delle unioni, appunto, anche attraverso l’introduzione della stepchild adoption.
La questione della Stepchild Adoption è affrontata nel ddl Cirinnà (presentato dalla senatrice del Pd Monica Cirinnà), che modifica la legge italiana sulle adozioni, inserendo la possibilità dell’adozione del figlio naturale del coniuge anche per le coppie omosessuali unite in unione, ovvero: all’articolo 44, comma 1, lettera b, della legge 4 maggio 1983, n. 184, dopo la parola: «coniuge» sono inserite le seguenti: «o dalla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso», e dopo le parole: «e dell’altro coniuge» sono aggiunte le seguenti: «o dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso».
Sergio Lo Giudice, senatore e sostenitore del ddl Cirinnà, ha dichiarato facendo riferimento alla questione del voto segreto di Bagnasco: «Renzi contro la Chiesa? Sinceramente in questo momento non me la sento di affermarlo; semplicemente il Premier richiama la decisione legittima della politica su una questione di merito e di metodo politico; detto questo la richiesta di Bagnasco, che non ha preteso nulla, andava sull’estendere la libertà di coscienza su tematiche che sono molto delicate, e con il voto segreto che rappresenta, possa piacere o meno (a noi non piace), la modalità per incanalare questa libertà in sede di scrutinio». Ora non resta che attendere i prossimi svolgimenti della vicenda.
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