Lo strano caso di Miele declassata da concorrente a ospite
Niente da fare per la povera Miele. La finale delle Nuove Proposte è stata disputata a quattro (Francesco Gabbani, Chiara Dello Iacovo, Ermal Meta e Mahmooud), e nella quarta serata sanremese è salita sul palco dell’Ariston, gentilmente invitata da Carlo Conti, per interpretare purtroppo solo in qualità di ospite il suo brano, Mentre ti parlo. Magra consolazione.
Nella brutta vicenda che ha coinvolto la giovane siciliana e il suo avversario toscano Gabbani (che, per ironia della sorte, ha vinto non solo per la categoria Nuove Proposte ma anche il Premio Mia Martini. Notevole coincidenza!) è stata scomodata persino la Polizia Postale. Guasto tecnico. Questa sarebbe la causa dell’anomalia verificatasi in sede di votazione. La Rai ha reso noto che il risultato del voto espresso dalla sala stampa – viziato a causa di un’interferenza elettromagnetica dell’Ariston che non aveva consentito di raccogliere il parere dell’80% dei presenti – non poteva essere sufficientemente rappresentativo, ergo è stato ripetuto, ribaltando però la sorte a sfavore della siciliana. Dopo il colpo di scena che l’ha vista prima essere ammessa e poi esclusa, ha chiesto di essere riammessa alla finale.
La sua vicenda è stata esaminata nel pomeriggio di venerdì 12. Miele cullava la speranza di poter affrontare una finale a cinque, ma già in mattinata lo stesso Carlo Conti aveva lasciato intendere che al Festival vige un regolamento ben preciso che deve essere rispettato. A nulla è servita la lettera che il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, ha scritto al primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri, per manifestare “l’indignazione dell’intera comunità nissena, in merito alla clamorosa vicenda accaduta ieri”. Il regolamento ha vinto sul caso umano. E poco importa al suddetto regolamento che uno stupido e forse evitabile errore tecnico abbia mandato in mille pezzi i sogni di una giovane ragazza, purtroppo “carta canta” e Miele si è dovuta ritirare in silenzio così come era arrivata. D’altronde, nella vita ci vuole fortuna, e Miele, in questo frangente, ne ha avuta decisamente poca.
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