Torna in Sicilia la Testa di Ade, capolavoro ellenistico

Negli anni ’70 la Testa di Ade, meglio conosciuta come Barbablù (per le sue tracce di policromia), fu trafugata nell’entroterra siciliano, in una località nei pressi di Enna, Morgantina, nel territorio archeologico di Aidone, più precisamente vicino al santuario di San Francesco Bisconti, nel profondo cuore della Sicilia. Certamente non si trattò dell’unico caso in cui venivano trafugate ed esportate illegalmente dall’Italia delle opere d’arte dal valore inestimabile. La Testa di Ade, dopo essere stata strappata alla sua terra, entrò in possesso di Maurice Tempelman, noto collezionista newyorkese, il quale a sua volta, negli anni ’80, vendette per circa 500 mila dollari la splendida terracotta policroma al Getty Museum di Malibù, in California. Il lodevole e costante lavoro degli archeologi nostrani nella suddetta area archeologica extra urbe, ha permesso di rinvenire delle tracce policrome (nella fattispecie un ricciolo blu della barba) nello scenario dello scempio avvenuto. Gli archeologi hanno in seguito accertato, con dovizia di particolari, la compatibilità del reperto rinvenuto in loco con l’opera conservata al Getty Museum. La Testa di Ade è un’opera d’arte risalente al periodo ellenistico, ed è un ritratto mitologico del dio greco Ade (il corrispettivo a Roma era Plutone), il re degli Inferi, signore incontrastato dell’Oltretomba, quando ancora l’Aldilà era un luogo unico, prima della bipartizione in Paradiso ed Inferno, e della tripartizione in Paradiso, Inferno e Purgatorio. La Procura di Enna ha collaborato egregiamente con il Nucleo dei Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo, e con il Dipartimento dei Beni Culturali, ed insieme sono riusciti ad inoltrare la richiesta internazionale di restituzione della terracotta trafugata, alle autorità degli Stati Uniti d’America. La collaborazione tra l’Italia e il Dipartimento di Giustizia statunitense è stata totale, e ha consentito il rientro dell’opera nel suo territorio d’origine.

 

 

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